Clamorosa, clamorosa ed inaspettata la vittoria del Milan a Marassi, contro il Genoa, in occasione del posticipo della ventottesima giornata di Serie A. Dopo novantaquattro minuti di equilibrio, con tante occasioni non concretizzate da una parte e dell'altra e la situazione ancora sullo 0-0, è André Silva, con il primo gol stagionale in campionato, a regalare la gioia assoluta ai rossoneri all'ultimo secondo utile. Tre punti preziosissimi per il Milan, che si stacca solitario al sesto posto, a +3 sulla Sampdoria settima ed a quattro lunghezze dall'Inter, impegnata stasera contro il Napoli. Il Genoa rimane comunque tranquillo a quota 30 punti, ma può recriminare dopo una buona partita tra le mura amiche.
Davide Ballardini presenta a Marassi un 3-5-2 abbastanza classico: davanti a Perin ci sono Biraschi, Spolli e Zukanovic. Bertolacci perno centrale, le mezzali sono Rigoni e Hiljemark, con Laxalt e Lazovic ad agire da tornanti. Per quanto riguarda l’attacco, invece, confermata la coppia Pandev-Galabinov.
Dall’altra parte, Rino Gattuso cambia solo due tasselli al suo undici-tipo: l’esterno destro della difesa a quattro è Fabio Borini, con Rodriguez da esterno e la coppia Bonucci-Romagnoli a proteggere Donnarumma. Solito terzetto formato da Bonaventura, Biglia e Kessié per il centrocampo, mentre l’unica punta è Nikola Kalinic con Suso e Calhanoglu sugli esterni.
Le occasioni più limpide, nei primi dieci minuti, arrivano subito per il Milan: prima Bonaventura che riceve bene la sponda di Calhanoglu e calcia dai venti metri, senza trovare la porta. Molto più pericoloso, invece Nikola Kalinic: splendida l’azione rossonera sulla sinistra, Rodriguez dal fondo mette dentro il pallone basso che l’ex-Fiorentina gira a colpi sicuro col sinistro, ma un super riflesso di Perin gli strozza in gola l’urlo di gioia. Dall’altra parte è Pandev a provarci di testa dopo la ripartenza, ma Romagnoli fa buona guardia.
Tanti errori caratterizzano una prima fase comunque vivace, ma anche il Genoa trova la sua palla gol: Laxalt trova l’ottimo spunto sulla mancina e mette in mezzo la palla tesa che supera Donarumma ed attraversa tutta l’area piccola. Dietro al portierone rossonero c’era appostato Galabinov, ma all’ex-Novara manca l’intuizione per toccarla in rete.
Col tempo il ritmo cala, ed il copione è grossomodo sempre lo stesso: il Milan palleggia nella metà campo offensiva, facendo girare palla tra tutti gli interpreti, ma il Genoa si difende bene, con ordine, a linee vicine, ed impedisce ogni tipo di imbucata pericolosa ai rossoneri.
Sul finale, in ripartenza, ci prova di nuovo l’attivissimo Laxalt che, rientrato sul destro, non inquadra lo specchio della porta col tiro a giro. Si rientra negli spogliatoi sullo 0-0.
La svolta arriva, però, in apertura di secondo tempo: ottavo minuto, Hiljemark si incarica di calciare la punizione defilata dalla sinistra, la palla spiove in area dove Rigoni prende il tempo a Rodriguez ed insacca di testa da pochi metri. Gioia assoluta per il Genoa, ma la doccia fredda arriva dal VAR: questione di millimetri, ma il centrocampista italiano parte oltre la linea, è tutto da rifare per fuorigioco. Due minuti dopo, però, i rossoblù vanno ancora vicinissimi al vantaggio: cross profondissimo, Rigoni fa sponda sul secondo palo per Zukanovic che, tutto solo al limite dell’area piccola, clamorosamente manca lo specchio della porta con la zuccata. Gattuso legge il momento della partita e cambia qualcosa, regalando una mezz’ora a Cutrone al posto di Kalinic, ma il Genoa continua a sembrare la squadra più in palla.
I rossoneri ci provano dalla media distanza, con Rodriguez e due volte con Bonaventura, ma Perin è sempre attento. Nel finale gli ospiti passano al 4-2-4 con l’ingresso di André Silva, mentre Ballardini sceglie l’ex di turno Lapadula insieme ad Omeonga.
Nel finale il forcing è dei rossoneri, ma la difesa del Genoa rimanda bene al mittente ogni tentativo di traversone. Nei quattro di recupero arrivano due occasioni abbastanza limpide: prima Kessié che si ritrova la palla sul piede, in area, dopo un rimpallo, ma non riesce a fulminare Perin, mentre dall’altra parte è Lapadula ad andare in cielo sul cross di Lazovic, ma il suo colpo di testa termina alto.
Tutto sembra pronto per il triplice fischio, per un pareggio già scritto, il cronometro comincia a scorrere gli ultimi dieci secondi del quarto minuto di recupero, ma ecco che il thriller svela il colpo di scena più eclatante: dopo due cross pericolosi respinti, Bonucci allarga su Suso che rientra sul mancino, si coordina e lascia partire la palla tesa in mezzo. Ad arrivarci, sul primo palo, è André Silva che si alza, imperioso, senza marcatura e riesce a girare il colpo di testa con la massima potenza, sul primo palo, dove anche un gatto come Perin non può arrivare. La palla è in rete, la partita è finita, il Milan sbanca Marassi all’ultimo momento utile e porta a casa tre punti d’oro.