Il dolore e il senso di impotenza che il calcio italiano sta vivendo per l'improvvisa scomparsa di Davide Astori si può leggere nelle dichiarazioni rilasciate da Andrea Della Valle. Il presidente della Fiorentina è intervenuto nel pomeriggio, in mezzo ad un nuvolo di giornalisti che speravano di ottenere il pensiero del numero 1 del club gigliato, a nome dell'intera società. E nonostante l'evidente scoramento per la perdita di un uomo eccezionale prima ancora che di un giocatore di peso, Della Valle si è lasciato andare a pensieri profondi e importanti: "È piuttosto difficile stare qua. È una tragedia immensa, non so neanche come esprimermi. Pensiamo alla compagna, alla figlia, ai genitori, ai ragazzi. Siamo tutti sconvolti, non ho tante altre cose da dire. Vedremo in questi giorni come affrontare una prova così dura per tutti noi, soprattutto per la sua famiglia. Ci sono altre cose, sono qui anche per rispetto vostro ma non posso dire molto di più. Le qualità umane di questo ragazzo erano davvero qualcosa di speciale, chi ha avuto modo di conoscerlo lo sa".
Una storia che è proseguita con passione e dedizione, quella che ha legato nelle ultime quattro stagioni Davide Astori e la Fiorentina. Ed è lo stesso Della Valle a sottolineare l'attaccamento e il senso di appartenenza di un ragazzo che, non a caso, della formazione viola è anche diventato capitano. Un legame profondo e un continuo interessamento alle vicende della squadra, che il presidente gigliato ha sottolineato menzionando anche un paio di episodi che lo hanno visto protagonista: "Sono quattro anni che è qui con noi, figuratevi che avrebbe dovuto rinnovare lunedì. Non so che problema ci sia stato, aveva la gioia di finire la carriera con la Fiorentina. Era un punto di riferimento per tutta la squadra. Ci siamo fatti una chiacchierata la sera prima della partita di Bologna, dopo tanto tempo in cui non ho potuto vedere i ragazzi, e mi ha raccontato dei ragazzi nuovi. Mi raccontava lui il progetto, sembrava lui l'allenatore, sembrava fosse lui il direttore sportivo e non Corvino. Sarà faticoso per tutti noi ma dovremo andare avanti. I ragazzi avranno la forza di reagire, dovranno farlo per lui".
Difficile - ed è ovvio che sia così - esprimere un pensiero per un Della Valle che, affiancato dal direttore sportivo Pantaleo Corvino, ha espresso tutto il dolore possibile per aver perso un pilastro del gruppo prima ancora che sul piano tecnico. Ora l'unica cosa che il presidente della Fiorentina chiede ai supporters viola è la vicinanza nei confronti della squadra, rimasta orfana del suo capitano, e soprattutto della famiglia, con una compagna e una figlia di 2 anni: "Era un ragazzo speciale, non posso nascondere che c'era anche un rapporto particolare con me. È stato il primo a credere nella ripartenza della squadra alla fine della passata stagione, con così tanti giovani. Ci mancherà sempre e per sempre, così come mancherà a Firenze. Era un vero capitano, il resto è tutta retorica. Spero che tutta la città ci stia vicino e stia vicino alla famiglia, in qualche modo dovremo reagire e dovremo farlo per lui, oltre che per noi stessi. Certe cose non capitano spesso, ma quando capitano ti portano via qualcosa. Lo shock è ancora troppo forte".