La Fiorentina ha svolto il compitino ed ha battuto non senza soffrire il Chievo. Di buono restano quindi i tre punti - un toccasana, che servono a cancellare il tabù casalingo - ed i soli primi 15-20 minuti, nei quali la squadra di Stefano Pioli ha dimostrato di avere discrete qualità, seppur il pomeriggio non è stato dei più agevoli, complice un vento fastidioso, molto freddo, che ha funestato il Franchi per gli interi 90'. Per il resto, è stato un pomeriggio di pura sofferenza per i colori viola, tra le raffiche di vento siberiano e gli stenti di una squadra ancora alle prese con la crisi dell’attacco e gli impacci nel palleggio.
Per il resto, la giornata di ieri ha regalato poche altre indicazioni interessanti, di certi la gara con il Chievo non resterà per anni nella memoria dei presenti all'Artemio Franchi, desolatamente sempre più vuoto. La partita è stata bruttina, decisa da un lampo di Cristiano Biraghi, criticato nelle scorse settimane, ma sempre più al centro del progetto Pioli. L’Europa resta lontana ed esce bocciato l’esperimento delle due punte. Giovanni Simeone ha continuato a vagabondare in attacco, mai rifornito a dovere dal centrocampo e da un Falcinelli evanescente, ancora non calato bene negli schemi della Viola. Pioli ha sorpreso un pò tutti, rivoltando come un calzino la sua squadra: fuori la figura del trequartista, panchinati i vari Thereau, Gil Dias, Eysseric, dentro il solo Chiesa, ma impiegato largo sulla fascia destra, a tanti, tantissimi metri di distanza dalla porta avversaria.
Menzione per Bryan Dabo, che ieri ha esordito con la maglia Viola subentrando nel cuore del secondo tempo ad uno spento Cristofaro. Impiegato mediano in un centrocampo a cinque, a lui Pioli gli ha chiesto in primis compiti di interdizione, poi anche in fase di ripartenza ha accompagnato i suoi compagni, ma ha fatto emergere una condizione fisica non eccellente. E' sembrato ancora un pò arrugginito, impacciato, ovvio che la tifoseria da lui si aspetta di più.
La vittoria di ieri ha avuto comunque un prezzo da pagare. Sono da valutare, infatti, le condizioni fisiche di Federico Chiesa e, soprattutto, Diego Falcinelli, entrambi usciti per infortunio nel finale di Fiorentina-Chievo. Se per il classe ’97 si tratta solo di una botta, che non dovrebbe pregiudicarne la partecipazione allo stage dello nazionale maggiore, per l’ex Sassuolo la situazione sarà valutata domani con degli accertamenti, che nell’immediato hanno evidenziato un trauma contusivo distorsivo alla caviglia.