Difficile non appassionarsi a questo campionato di Lega B. Dopo ventisette giornate, infatti, la classifica della competizione cadetta italiana è più compatta che mai, con solo sette punti tra l'ultima delle formazioni potenzialmente ai playoff (Cremonese) e la prima delle squadre salve (Salernitana). Se si escludono infatti le prime della classe che nell'ultimo turno hanno comunque mostrato di non essere imbattibili, questa classifica di B registra un grande equilibrio, generatosi dal buon livello tecnico che le ventidue società hanno saputo creare nelle due sessioni di calciomercato. Certo, le deluse e le sorprese ci sono sempre, ma registrare tanta incertezza dopo una buona fetta di stagione non di certo roba da poco.
Partendo dalle zone nobili, la formazione più deludente, se di delusione si parla, è sicuramente il Palermo, squadra tecnicamente validissima ma reduce da un periodo tutt'altro che fortunato, con un solo punto in ben quattro gare. Nonostante alcuni calciatori di primo spessore, infatti, i rosanero sembrano aver perso quello smalto dei tempi migliori, portandosi a -6 dalla vetta e a cinque lunghezze dal secondo posto. Niente di irrecuperabile, sia chiaro ma i siciliani dovranno ora dimostrare di essere i più forti, imponendosi anche e soprattutto nei big match. Poco da dire invece, ad Empoli e Frosinone, che stanno facendo il loro percorso cucendo pian piano la tela della vittoria: i ciociari hanno metabolizzato in fretta le direttive tattiche di Longo, i toscani con Vivarini prima ed Andreazzoli poi volano guidati dal devastante tandem offensivo composto da Caputo e Donnarumma.
Nel calderone ribollente dei playoff, menzione particolare deve andare al Bari. Dopo anni di delusioni anche con allenatori dal ricco palmares, la scelta di Fabio Grosso come tecnico ha inizialmente fatto storcere il naso ai puristi, obbligati a ricredersi giornata dopo giornata. L'ex tecnico della Juventus Primavera ha infatti creato un gruppo coeso,un mix perfetto di esperienza e gioventù capace di confermarsi come quarta forza del campionato. Ora l'obiettivo è quello di evitare gli harakiri, che spesso hanno compromesso il cammino dei baresi verso la Serie A. Si conferma realtà vincente anche il Cittadella, società partita come Cenerentola lo scorso anno ma capace di toccare addirittura i playoff. Quest'anno i veneti non sono più una sorpresa, ma vederli lì è una gioia per gli occhi e per gli amanti del cosiddetto calcio "di provincia".
Come in ogni stagione di B che si rispetti, anche in questa non deludono le neo-promosse, formazioni partite con l'obiettivo di salvarsi ma poi autrici di campionati dall'alto spessore. In questa edizione, a fasi alterne, Parma e Cremonese stanno regalando spettacolo. I ducali, finalmente in una lega che conta dopo l'inferno della retrocessione, stanno galleggiando con onore, forti anche di una rosa che consente di sperare in qualcosa di più. Meno performanti ma comunque pericolosi, invece, i ragazzi di Attilio Tesser, tecnico che sta confezionando un altro miracolo sportivo dopo quello visto con il Novara. Tra le due litiganti, però, a godere è il Venezia di Pippo Inzaghi. Giunto in laguna tra dubbi ed incertezze, l'ex bomber del Milan sta convincendo tutti, trascinando il Venezia verso un finale di stagione entusiasmante e storica.
Capitolo deluse. Anche qui le certezze, purtroppo, non mancano e puntano dritto verso la Campania, dove Avellino e Salernitana stanno confezionando l'ennesima stagione senza brillare. I granata, la cui tifoseria da tempo contesta la gestione-Lotito, non riescono ad emergere nonostante un collettivo che potrebbe quantomeno provare a raggiungere i playoff. Il calciomercato invernale ha inoltre impoverito la rosa, costringendo Colantuono agli straordinari. Discorso diverso per l'Avellino, squadra con diversi obiettivi visti anche i problemi societari di inizio stagione. Novellino sta facendo il massimo, il sogno dei tifosi è però quello di rivedere gli irpini lottare per le zone nobili.
In ultimo, menzione doverosa andrebbe alle formazioni impelagate nella zona di bassa classifica. Senza voler dire ancora nulla sull'operato di Cosmi ad Ascoli o sui timidi tentativi di riscossa della Pro Vercelli dopo un calciomercato importante, un giudizio negativissimo va alla Ternana, davvero deludente dopo una sessione estiva ricca di colpi importanti. Gli umbri hanno infatti sbagliato l'acquisto più importante, scegliendo per la panchina un tecnico, Pochesci, bravo più nelle istrioniche conferenze stampa che alla resa dei conti. I rossoverdi hanno provato a tappezzare la situazione scegliendo senza successo mariani. Due giorni fa il presidente ha chiesto a salvezza all'esperto De Canio, chiamato ad un compito tutt'altro che facile.