E' tempo di bilanci, per la Fiorentina di Stefano Pioli. Dopo un'altalenante prima parte di stagione, infatti, il progetto cominciato con la rivoluzione estiva non ha portato i frutti sperati, con i toscani fermi a quota trentadue lunghezze e a -9 dall'Europa League. Non che la Fiorentina dovesse duellare per lo scudetto, sia chiaro, ma una resa così prematura non sta di certo facendo piacere alla tifoseria, già delusa dagli addii estivi di Bernardeschi e Kalinic ed ora poco felice di vedere una Fiorentina lontana dai posti che contano. Nonostante i continui cambi tattici di Pioli, bravo comunque ad armonizzare una rosa tecnicamente variegata, la squadra ha faticato a trovare un'identità certa, complice anche le prestazioni insufficienti di alcuni calciatori.

Su tutti, il primo nome sulla lista dei bocciati è quello di Valentin Eysseric, arrivato come una specie di eroe ma scivolato sempre più indietro nelle gerarchie di Stefano Pioli. Trequartista naturale, l'ex Nizza non è mai riuscito a ripetere quanto di buono visto in Ligue 1, subendo forse il peso della maglia numero 10 e fallendo sia da trequartista che da mezz'ala, senza dimenticare le opache prestazioni qualche metro più avanti. Rimandato anche Giovanni Simeone, molto più presente in fase di costruzione offensiva ma meno pericoloso in zona goal rispetto a quanto visto al Genoa. Colpa di un accentratore come Federico Chiesa, ma le varie occasioni mancate del Cholito fanno dubitare seriamente della sua pericolosità sotto porta.

Anche in difesa il discorso non cambia: Pezzella e Vitor Hugo hanno spesso deluso, Bruno Gaspar è diventato ormai la terza scelta dietro a Laurini ed al "finto terzino" Milenkovic. Se non ci fosse Astori, forse la Fiorentina avrebbe preso qualche goal in più. Tempo al tempo, direbbe qualcuno senza sbagliare, ma per una tifoseria esigente come quella viola il passare dei giorni è solo l'ennesima molla che potrebbe scattare. Per evitare ulteriori contestazioni, Pantaleo Corvino starebbe seriamente pensando di rinforzare la rosa con qualche innesto di qualità, un calciatore magari esperto e pronto ad inserirsi in uno scacchiere tattico già definito. Il calciomercato estivo è lontano e fare nomi ora sarebbe fantacalcio, qualche cessione importante (Badelj? Chiesa?) potrebbe però spingere la società ad ulteriori sacrifici sul mercato.