E' cambiato l'allenatore, il centravanti boa del tridente offensivo, ma la musica è sempre la stessa. Il Sassuolo continua ad avere un rapporto particolarmente complicato con i gol in questa stagione, specie contro le 'piccole', quelle avversarie che si chiudono e puntano soprattutto, al Mapei Stadium, allo 0-0, come fatto ieri dal Cagliari. I sardi ieri hanno iniziato la partita senza una vera punta di ruolo - è entrato poi Sau a metà primo tempo - ma non si sono quasi mai resi pericolosi dalle parti di Consigli, ma i neroverdi, seppur mantenendo a lungo il possesso palla, hanno creato molto poco.
Il tridente formato da Berardi, Politano e Babacar non ha mai punto, incapace di affondare la stoccata finale e bucare le resistenze degli ospiti. Nulla è cambiato nel secondo tempo, con Ragusa e Matri all'interno del rettangolo di gioco. La squadra è apparsa spuntata negli ultimi venti metri, vanificando quindi anche il lavoro - dignitosi, non di più - del centrocampo. Duncan, l'anello debole, a questo punto potremmo pensare che il suo sia più un problema di tipo mentale piuttosto che tecnico, dato che continua a sbagliare l'impossibile, perfino gli appoggi più semplici. Strano, veramente strano che ciò sta accadendo ad un giocatore della sua qualità.
La difesa invece ha svolto il suo, seppur non abbia dovuto faticare tanto in quanto il Cagliari ha offeso veramente poco. E' stato un pareggio scialbo, ma tutto sommato è il risultato giusto tra due collettivi che in un certo senso hanno badato più che a non prenderle che a ricercare il gol. Iachini dovrà lavorare ancora tanto, ci sarà da sudare per conquistare la salvezza. Il punto a favore del Sassuolo è che dietro si procede a passo di lumaca. Il Benevento è staccato, con un piede e mezzo già in Serie B, Hellas Verona e Spal stanno facendo di tutto per rendersi spacciate con settimane d'anticipo.