Capolista no (per ora), ma la Juventus continua a dare l'impressione di essere la truppa meglio armata in Italia. Ieri ne è arrivata un'ennesima conferma, nell'occasione in cui i bianconeri hanno rifilato un 7-0 al Sassuolo con una prestazione strabiliante, esposizione probabilmente massimale di quello che la squadra di Max Allegri, ad oggi, può mettere in campo, perlomeno in termini di produzione di palle gol e realizzazione delle stesse. Forse i demeriti - evidenti - dei neroverdi hanno offuscato però l'unica verità che bisogna tirare fuori da una partita del genere: considerando che mancava gente del calibro di Cuadrado, Douglas Costa e Dybala quello che ha fatto la Vecchia Signora ieri è semplicemente assurdo.

Peraltro in una giornata non banale. In ottica Scudetto, la giornata in cui il Napoli è riuscito a difendere il proprio primato, vincendo agevolmente sul campo del Benevento, ma ha tremato quando ha rischiato di perdere Mertens per infortunio; una paura che lascia una leggera sensazione di fragilità ai partenopei, che senza i propri titolari in attacco rischia di rovinare quanto di buono fatto finora. Considerando anche chi ha avuto problemi fisici nella giornata di ieri, invece, i campioni d'Italia ad un certo punto avevano fuori dal campo forzatamente Howedes, Barzagli, Rugani, Matuidi - unico dei sette a proeccupare per davvero, a quanto pare - ed appunto Cuadrado, Douglas Costa e Dybala, con peraltro pure l'acciaccato Bernardeschi in campo. Ed hanno vinto, per 7-0.

Ma anche allargando il tutto all'ottica Champions League, ieri è stata la giornata in cui il Tottenham, prossimo avversario di Madama negli ottavi di finale, si è fermato sul 2-2 ad Anfield contro il Liverpool. Per carità un avversario di un'altra qualità, ma le follie mostrate nel finale dagli Spurs, confrontate con il controllo che i torinesi hanno saputo mantenere negli ultimi minuti, sicuramente fanno un certo effetto, a poco più di una settimana dallo scontro diretto allo Stadium.

Parlando invece della prestazione di ieri, si può dire tranquillamente che la Juve è tornata a dare quella sensazione di totale dominio, perlomeno all'interno dell'Allianz, contro le avversarie nei propri confini. Vinto il limite mentale del prendersi qualche distrazione di troppo, i giocatori stanno riuscendo ad esporre tutti quanti al meglio le proprie qualità e mostrando tutti dei segni di crescita evidenti. A partire da Miralem Pjanić, ormai maestro in cabina di regia, passando per Sami Khedira, per la prima volta a quota sei gol in campionato da quando veste bianconero, con altre quindici partite per migliorare lo score, concludendo con Mattia De Sciglio, ormai una garanzia sulla corsia di destra in entrambe le fasi.

Da segnalare anche alcuni rientri interessanti nella giornata di ieri. Fra i pali, ha risposto presente nelle poche occasioni in cui è stato chiamato Gigi Buffon, finalmente in campo anche in Serie A per la prima volta nel 2018, mentre in mezzo al campo con l'assenza di Matuidi ancora da valutare i tifosi juventini riscoprono Claudio Marchisio, autore di un bel rientro con un grande assist per Gonzalo Higuaìn, la garanzia offensiva di sempre tornata a macinare reti (cinque in otto giorni) dopo un mini-periodo di astinenza in cui però il suo apporto alla manovra non è mai mancato. Da sottolineare anche la buona prova di Alex Sandro, che sembra tornato sui suoi soliti livelli proprio nel momento chiave della stagione, quello a cui i vice-campioni d'Europa approcciano con la massima fiducia.