Nulla da fare, il Napoli si è dimostrato troppo superiore rispetto al Benevento, che però non ha sfigurato al cospetto della capolista ed è uscito dal campo a testa alta, tra gli applausi del pubblico sannita. Mertens ed Hamsik sono stati i giustizieri della Strega, autori dei due gol che hanno silenziato le velleità di gloria dei giallorossi e ridato il primato agli azzurri.
La partita è stata giocata bene a tratti anche dal Benevento. Il tecnico De Zerbi alla vigilia è stato chiarissimo. "Ci aspetta una partita di grande sacrificio" e così è stato. I padroni di casa hanno atteso il Napoli, ed hanno cercato - con veloci ripartenze, ficcanti - di far male agli avversari. Sul punteggio di zero a zero ha creato qualche buona occasione per passare, poi la magìa di Mertens ha calmato i bollenti spiriti dei sanniti. Il Napoli, sia chiaro, non ha mai rischiato di non vincerla, ma seppur tra le due squadre ci fossero 50 punti di differenza, c'è stata partita.
Senza una vera prima punta in campo, con il brasiliano Guilherme nelle vesti di 'falso nueve', De Zerbi ha cercato di non dare punti di riferimento alla difesa napoletana, ed il trio offensivo composto proprio dal brasiliano, Brignola e D'Alessandro si è ben comportato, tenendo quasi sempre in apprensione i quattro difensori di Sarri. La mancanza di un vero finalizzatore, però, non ha dato la possibilità ai padroni di casa di rendersi ancor più pericolosi di quanto non lo sono stati. Solo nel secondo tempo l'ingresso di Coda ha dato più peso al reparto, ma il risultato era ormai già compromesso. Nei padroni di casa buona la prova del centrale Sandro, fino a quando il fiato lo ha retto. L'ex Tottenham ha giocato semplice, cercando sempre il compagno libero, e si è disimpegnato piuttosto bene. Con la condizione che crescerà, sarà un valore aggiunto per i sanniti, questo è fuori discussione.
Sul primo gol la difesa beneventana non ha colpe, in quanto Mertens si è letteralmente inventato un gol alla Maradona, sul secondo invece si è fatta sorprendere sul solito taglio di Callejon. Nulla da fare per Puggioni, incolpevole in entrambi i casi. Ovviamente, non era questa la gara nella quale il Benevento era chiamato a far punti e rosicchiare qualcosa alle dirette rivali, tutte perdenti ad eccezione del Cagliari e del Crotone. Sono tredici i punti che dividono i giallorossi dal quart'ultimo posto, ora non resta che attendere che il ' nuovo' Benevento carburi, e vada a caccia del miracolo.