In uno Zaccheria deserto per decreto prefettizio, il Foggia supera l'Avellino al termine di 90 minuti tutt'altro che spettacolari, condizionati per buona metà dall'espulsione di D'Angelo a fine primo tempo. L'Avellino, giunta in Puglia con una serie impressionante di assenze, passa in vantaggio con Asencio (unico tiro in porta di tutta la gara per gli irpini); il Foggia approfitta di un fuorigioco fatto male dai biancoverdi per pareggiare con Nicastro, fallisce un rigore con Mazzeo (provocato da D'Angelo, che viene espulso), ma nella ripresa trova il gol vittoria con lo stesso Mazzeo. L'Avellino non riesce a reagire, non si rende mai pericoloso e incassa la prima sconfitta del 2018.

Primo tempo Stroppa conferma l'11 che ha espugnato Chiavari. Novellino è con gli uomini contati in attatto, viste le indisponibilità di Castaldo, Ardemagni, Cabezas e Bidaoui, ma al centro della difesa schiera subito il nuovo acquisto Morero. La più nota delle leggi non scritte del calcio viene improrogabilmente applicata intorno al decimo minuto. Deli trova un varco al centro dello schieramento irpino, arriva a tu per tu per Radu e lo supera, con un tiro che viene però respinto sulla linea. Ne nasce un batti e ribatti, la palla arriva ad Agnelli che conclude oltre la traversa. Sull'azione successiva, l'Avellino guadagna una punizione. Calcia Di Tacchio, la palla arriva sul secondo palo, dove Migliorini riesce a rimettere al centro per Asencio, colpevolmente lasciato libero dalla difesa foggiana. Lo spagnolo ringrazia e con una girata batte Guarna.

La reazione dei padroni di casa tarda ad arrivare. Morero e Migliorini fanno buona guardia, il Foggia si fa vedere al 25esimo, quando sugli sviluppi di un calcio di punizione recrimina per una presunta respinta di braccio di Di Tacchio. Col passare dei minuti, i rossoneri si riversano in forze nella metà campo avversaria, lasciando però ampie praterie per le ripartenze di Asencio: lo spagnolo ne spreca una con un servizio corto per l'accorrente Laverone, poco dopo Camporese rimedia un giallo per fermare sul nascere il contropiede di Di Tacchio. Il Foggia trova il pari al 35esimo: Nicastro elude il fuorigioco, mette a sedere Migliorini e serve Mazzeo che in qualche modo fa da sponda, palla nuovamente a Nicastro che mette in rete a porta vuota

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L'Avellino sbanda e resta in 10 al 42esimo: D'Angelo, in area, mette a terra Gerbo, per l'arbitro è rigore e chiara occasione da gol, con conseguente rosso per il capitano irpino. Dal dischetto, Mazzeo spreca tutto spedendo il pallone in curva.

Secondo tempo Il Foggia riparte alla carica cercando di sfruttare l'uomo in più. Dopo 3 minuti, Mazzeo va in gol ma in netta posizione irregolare. Novellino opera il primo cambio facendo debuttare Vajushi, che prende il posto di Laverone. L'Avellino si rende pericolosa al 10esimo: Molina mette ansia sulla destra e crossa al centro, dove Guarna riesce a bloccare in due tempi anticipando proprio Vajushi. Novellino cambia anche l'altro esterno, Molina, per Falasco, Stroppa invece sceglie Floriano per Camporese. Il Foggia non trova altri varchi per i primi 20 minuti, l'Avellino è tutta chiusa nella sua metà campo col solo Asencio a provare a tenere alta la squadra. Al 22esimo, il Foggia passa con la prima vera accelerazione. Agnelli apre per Gerbo, che di prima mette al centro dove Mazzeo non ha difficoltà a ribadire in rete.

Il Foggia legittima il vantaggio al 27esimo, colpendo la traversa con Deli; Novellino ha il tempo di mandare in campo Moretti per Marchizza prima di beccare l'ennesima espulsione della sua carriera. Stroppa invece fa esordire l'attaccante francese Duhamel. Un attaccante servirebbe anche all'Avellino, che è costretto a lasciare Asencio tutto solo in balia di Tonucci e Loiacono, che lo controllano senza patemi né complimenti. Duhamel dimostra che gli oltre 100 gol segnati in Francia non sono di certo stati un caso, e va vicino al tris all'86: difesa palla col fisico, tiro sul secondo palo che termina sul fondo. L'Avellino tenta con generosità gli ultimi assalti, ma non impensierisce Guarna