Il Milan ritrova la Lazio di Simone Inzaghi, ma questa volta in Coppa Italia, dove le due squadre sono scese in campo a San Siro per giocare la semifinale d'andata del TIM Cup edizione 2017/18. Partita che è finita in pareggio, interpreti diversi in entrambe le formazioni e gara totalmente differente da quella giocata domenica sera sempre a San Siro,  valevole per la 22esima giornata di campionato.

Allora fu un match che vide trionfare gli uomini di Gattuso per 2-1 e che mise in risalto tutto il lavoro fatto dal tecnico calabrese: spirito di squadra, volontà, grinta, cuore uniti ad organizzazione tattica e capacità tecniche di ogni singolo giocatore. Gara nella quale non sono mancate le polemiche per un tocco involontario di braccio di Patrick Cutrone che ha portò avanti i rossoneri: polemiche che non hanno smosso il giovane attaccante rossonero che ieri, al fine partita, è andato a scusarsi con Simone Inzaghi dimostrando segni di maturità.

Tuttavia, la partita di ieri ha visto la Lazio dominare per circa 70' con un Milan che, organizzato tatticamente, pressava i portatori biancocelesti, li conduceva all'errore, recuperava palla e verticalizzava verso Kalinic. Ieri sera si è visto un Milan posizionato bene, che chiudeva ogni singolo spazio e che effettuava un pressing asfissiante, ma che faceva intravedere la stanchezza sulle gambe, probabilmente per quello speso domenica sera. Diavolo che comunque ha tenuto lontano dall'area di rigore gli attaccanti e i centrocampisti biancocelesti che, molte volte, hanno tentato la conclusione dalla distanza; solo in un'occasione i rossoneri hanno davvero rischiato tanto, quando Immobile, entrando dalla sinistra in area, fa secco Romagnoli con una finta e calcia malissimo a lato.

Per il resto, fase difensiva fatta decisamente bene; spaventavano un po' Abate a destra e Borini inventato a sinistra, vista l'assenza di Rodriguez per una colica renale. Prova sufficiente dei due esterni rossoneri, Abate ha sofferto la velocità e il dribbling di Lukaku ma, tutto sommato, l'ha tenuto bene; Borini non ha sbagliato praticamente nulla, riuscendo addirittura a togliere un gol già fatto dalla testa di Lucas Leiva. Molto bravi anche Alessio Romagnoli e Leonardo Bonucci che, giocando insieme con continuità, stanno facendo davvero grandi cose. L'ex Samp è possente e trionfante in ogni duello aereo ed è bravissimo nello scalare in marcatura ogni qualvolta  Bonucci non c'è.

Il capitano rossonero è sempre più convincente e, piano piano, sta ritornando quello dei tempi della Juventus; sempre preciso negli interventi e bravo nell'impostare la manovra da dietro, il numero 19 ha trovato la giusta strada per sfornare prestazioni al top. Altro dato su cui soffermarsi, è il numero di gol subiti: Dai 10 gol incassati tra Benevento, Rijeka, Verona ed Atalanta, ai soli 3 subiti nelle ultime 6 gare. Un dato importantissimo che dimostra il grande lavoro di Gattuso, che ha riportato il Milan al 4-3-3, sistema molto più collaudato e equilibrato. Ricordiamo inoltre che la Lazio prima di incontrare il Milan aveva totalizzato 18 reti nelle ultime 6 gare, con una media totale di 2,6 gol a partita in Serie A.

Milan che è riuscito a resistere per 70' ad una Lazio affamata e assetata di vendetta. Poi qualcosa è cambiato, cambia qualche interprete, entra Calhanoglu al posto di Locatelli, Cutrone al posto di un fischiatissimo Kalinic che non riesce più a sbloccarsi e la partita inizia a cambiare. La Lazio, nettamente stanca, abbassa il porprio baricentro e inizia a sbagliare qualche pallone di troppo Il Milan si alza , inizia a fraseggiare molto velocemente, grazie ad un Hakan Calhanoglu ritrovato che anche ieri ha dimostrato la sua crescita, sbagliando davvero poco, riuscendo a dare più velocità in mezzo al campo e liberando l'out di sinistra a Jack Bonaventura. Gioco vivacizzato dall'entrata in campo di Cutrone, il classe 98' ha subito acceso la gara, mandando in tilt la difesa laziale che ha chiesto aiuto a Simone Inzaghi facendo entrare Lulic.

Tuttavia, l'attaccante rossonero ha continuato a fare sponde, ad attaccare la profondità, a muoversi tra le linee riuscendo così a far avanzare la squadra che, ad un certo punto, aveva quasi trovato il gol del vantaggio proprio grazie a Cutrone che, muovendosi in mezzo ai due centrali in area di rigore, impatta il pallone di testa ma trova un grande Strakosha che gli nega il secondo gol ai biancocelesti che, sulla respinta, sono graziati da Calhanoglu che spara alto da distanza ravvincinata. Musica che sta iniziando a cambiare, grazie allo straordinario lavoro di Gattuso che è riuscito ad infondere la propria passione ai suo ragazzi che migliorano di giorno in giorno. C'è ancora tanto da lavorare e da migliorare, il quarto posto non è impossibile, ma bisogna pensare partita per partita, con la mentalità di chi vuole arrivare in alto e che vuole riportare il Milan ai vertici europei.