Pari a reti bianche in quel di Milano, nella gara di andata delle semifinali di TIM Cup (per gli amici Coppa Italia) tra Milan e Lazio. A San Siro, sotto la pioggia, le due squadre non si fanno male: quando ci prova Immobile, Donnarumma risponde presente, così come Strakosha dall'altra parte. Impossibile non citare il clamoroso errore a porta sguarnita del subentrato Calhanoglu nel finale, ma il succo è che le difese reggono e qualsiasi giudizio è rimandato alla sfida di ritorno, prevista per fine febbraio.
Gattuso ripropone il 4-3-3 visto in campionato con qualche modifica a livello di uomini: non c’è l’acciaccato Calabria, al suo posto Abate con Borini da esterno a sinsitra. Bonucci-Romagnoli davanti a Donnarumma, Biglia è il perno del centrocampo, mentre Locatelli e Kessié agiscono da mezzali. Davanti si rivede Kalinic, le due ali sono Suso e Bonaventura. Turnover parziale anche per Simone Inzaghi, soprattutto in difesa: esordio per Caceres, accanto a Luiz Felipe e Radu, con Basta e Lukaku sugli esterni. Parolo con Leiva e Milinkovic per la mediana, mentre Felipe Anderson sostiene il ritorno in campo di Ciro Immobile come unica punta.
La Lazio si ricorda bene della partita di qualche giorno fa e sceglie di spingere sin da subito sull’acceleratore. Diversi i corner nei primissimi minuti, ma la difesa del Milan è fitta, si chiude e riesce a proteggere Donnarumma. I rossoneri però faticano in fase di costruzione, palleggiando in maniera abbastanza sterile. Basta e Lukaku, altissimi e con i piedi sulla linea laterale, permettono ai ragazzi di Inzaghi di avere un continuo sbocco laterale, ma a fare la differenza è Leiva in mezzo al campo. Attivissimo, l’ex-Liverpool scippa Kessié e regala ad Immobile la prima grande occasione della gara, lanciandolo in verticale: ottimo il dribbling che fa secco Romagnoli, meno il mancino da posizione ravvicinata, sull’esterno della rete.
Nella fase centrale del primo tempo però le due squadre si prendono le misure, il Milan cresce, e la partita si fa un po’ troppo nervosa: tante lotte a centrocampo, Guida è costretto a ricorrere due volte al giallo (Borini e Radu). Alla mezz’ora, l’inserimento di Lucas Leiva sul cross, bellissimo, di Lukaku fa venire un brivido ai tifosi di casa: palla tesa, arriva ancora il brasiliano in tuffo, ma Borini ci mette il piede per impedirgli la zuccata a botta sicura. Ci prova anche Immobile, col destro dalla lunga distanza, ma Donnarumma intercetta in due tempi. Nel finale la Lazio torna a spingere forte, cercando il vantaggio, ma la fisicità del Milan regge, si va negli spogliatoi sullo 0-0.
Si rientra in campo senza sostituzioni nella ripresa, con la pioggia che continua a scendere sottile su San Siro. La partita è comunque leggermente più viva, con un Bonaventura più libero a livello di posizione sul campo che sembra migliorare la manovra del Milan: arriva al tiro Locatelli, ma la sua girata di destro è respinta. A cavallo dell’ora di gioco vanno al tiro anche Biglia, su ottima sponda di Kalinic, e Suso da azione personale, ma ancora senza successo. A rispondere, però, è il solito Immobile: cross dalla sinistra, l’ex-Borussia svetta e dà forza al colpo di testa, ma Donnarumma va giù veloce e ci mette la mano. I primi due cambi vedono protagonisti Calhanoglu da una parte e Luis Alberto dall’altra. Il Milan continua a tenere il possesso, anche se manca la pericolosità, e la partita scorre via senza troppi sussulti. L’acuto è sempre del giocatore più temibile: Immobile controlla una palla alta, si gira, e va al tiro dal limite dell’area. Bella la traiettoria a giro, che però si spegne sul fondo.
A 20 dal termine Gattuso stupisce, mandando dentro Cutrone, uomo del momento, al posto di Bonaventura e non di Kalinic. Il primo guizzo del 63 imbecca Suso che, rientrato come al solito sul suo mancino, va alla conclusione invece di servire l’accorrente Calhanoglu, sparando alto. Al minuto 74, però, accade l’impensabile: Suso dalla trequarti mette dentro, proprio Cutrone va più alto di tutti e di testa costringe Strakosha al miracolo. La ribattuta è corta, Calhanoglu è tutto solo a porta vuota, ma inspiegabilmente calcia di collo pieno e spedisce la palla in curva. La Lazio prova a rispondere con Immobile, ma ancora il portiere sul suo colpo di testa. Gattuso passa ad André Silva il testimone di Kalinic, ancora fischiato da San Siro, mentre Inzaghi sceglie Nani e Lulic per il finale. È il Milan a provare con maggior intensità il forcing, ma non ci sono occasioni di rilievo escluse le conclusioni dai venticinque/trenta metri. Tutto in bilico verso la gara di ritorno, al triplice fischio a San Siro è 0