Cambiano gli allenatori al Milan, ma Jack Bonaventura continua a essere uno di quei giocatori a cui si fa fatica a rinunciare. Discorso che vale anche per Gattuso che da quando siede sulla panchina rossonera ha deciso che l’ex Atalanta è la mezzala del suo centrocampo incaricata di portare qualità e imprevedibilità alla manovra della squadra. Una scelta che ha in parte riaperto il dibattito su quale sia il ruolo migliore per Bonaventura.
A provare a spazzare via ogni dubbio ci prova il giocatore stesso nel corso di un’intervista al Corriere dello Sport: “Nella mia carriera non mi sono mai risparmiato, ho sempre dato tutto quello che avevo. Ho cambiato tante posizioni in campo, tanti allenatori, ho anteposto il bene della squadra a quello mio personale. Sì, in effetti il ruolo di mezz’ala mi va a genio anche perchè adesso le idee tattiche sono ben precise, non c’è più confusione, non ci sono più problemi. Gattuso esorta noi centrocampisti a cercare il gol. Quindi verticalizziamo molto, andiamo alla ricerca di reti importanti considerato anche il momento non felicissimo degli attaccanti”.
Bonaventura poi scende nello specifico per spiegare cosa ha portato Gattuso ai rossoneri: “Uno, magari, vorrebbe Guardiola o un top come allenatore... Ma Gattuso non ha nulla da invidiare a nessuno come metodo di lavoro. Comunque cambiare ancora guida tecnica, rappresenterebbe un passo difficile per noi giocatori. Gattuso conosce benissimo l’ambiente e meriterebbe di poter disporre di qualche fuoriclasse in più. Cosa ha dato Gattuso a questo Milan? Un modo di lavorare diverso dove ci sono grande intensità, pochissime pause, il livello degli allenamenti si è alzato molto. Inoltre il nostro allenatore ha un forte carattere, una grande passione, è onesto, è riuscito a dare a noi tutti una grande voglia di migliorare, un’unità di intenti importante. Gattuso è molto bravo anche a motivare chi gioca meno. Non abbandona nessuno al suo destino, cerca sempre di recuperarlo.
L’intuizione più importante è stata quella di riproporre la difesa a 4. Finalmente abbiamo un modulo ben preciso e lo stiamo portando avanti. Adesso non c’è più confusione, la situazione è chiara per tutti. Quando si cambiano modulo e tanti allenatori non è un bene per noi calciatori. In questi ultimi anni abbiamo avuto a che fare con tanti, troppi cambi su tutti i fronti