Più di qualcuno aveva auspicato una candidatura di Damiano Tommasi alla presidenza della FIGC. Un volto giovane, apprezzato per le sue qualità e il suo lavoro da numero uno dell'associazione calciatori, un uomo che ha vissuto il campo, da dove bisogna ripartire come movimento dopo il flop contro la Svezia che è costato il Mondiale di Russia. Tommasi alla fine ha scelto di presentare la sua candidatura e al Corriere dello Sport spiega quelle che sono le sue idee per ridare slancio a tutto il movimento italiano.

"Noi siamo convinti che nessuno degli altri candidati sia quello che vorremmo per la prossima Federazione. Io mi presento e mi ritiro solo se troviamo una quarta candidatura sulla quale convergere tutti, perché lo statuto prevede questo e perché il calcio italiano deve dare un segnale di unità. Io mi candido per cambiare il calcio italiano, non sono alla ricerca di ruoli o poltrone. Sono disposto a rinunciare alla candidatura se si trovasse una quarta condivisa da tutti. Che eviti un’elezione con più candidati. Che caratteristiche deve avere? Sicuramente avere conoscenza del nostro mondo e comunicare, non dico nell’età, ma comunque nella percezione esterna un tratto di innovazione, di cambiamento. Il calcio ha bisogno di chi conosce il campo, gli spogliatoi, il valore della formazione tecnica".

Si va poi nello specifico a parlare della Nazionale: Le prime cose che farei da presidente della Figc? Sicuramente la ristrutturazione del Club Italia, coinvolgendo ex calciatori che hanno fatto la storia della Nazionale. Quindi individuare un percorso che porti poi alla scelta del nuovo ct. Poi individuare un percorso diverso per i Centri federali. Infine portare a termine il progetto delle seconde squadre per individuare, con le Leghe, le forme più interessanti e proficue per il nostro campionato. Come dovrà essere il nuovo commissario tecnico? Deve essere in primo luogo una persona che abbia esperienza internazionale. Quindi deve essere una persona che decida di mettersi in gioco per la Nazionale, sapendo di dover fare qualcosa di diverso rispetto al passato".