In quella fredda sera di novembre le sue lacrime sono state le nostre ma adesso è tempo di guardare avanti, verso l'ultima stagione, con i guantoni a proteggere le mani e le spalle larghe per essere leader dentro e fuori dal campo. Gigi Buffon parla ai microfoni di Der Spiegel partendo, proprio, dalla fine: "Mi sento come un soldato al servizio della mia squadra e del mio Paese, dice il numero 1 della Juventus. Molto probabilmente smetterò, ma sarò sempre a disposizione della Juventus e della Nazionale. Un uomo di quasi 40 anni ha il dovere di dare spazio agli altri. So meglio di tutti che potrei ostacolare la crescita di altri ed è quello che non voglio, ma se dovesse esserci bisogno di un portiere e mi dovessero chiamare, io risponderò sempre anche a 80 anni!"
La mente e le parole, poi, tornano alla serata di Milano: "Mi è dispiaciuto molto per il Mondiale mancato, probabilmente lo rimpiangerò per tutta la vita, anche perché abbiamo tolto ai bambini la possibilità di avere il batticuore per un evento come i Mondiali. Personalmente sarebbe stato un traguardo che avrebbe chiuso nel modo perfetto la mia carriera. Quello che mi infastidisce realmente è di non poterlo giocare con alcuni dei miei compagni con cui da dieci anni condivido le gioie di questo sport. Sarebbe stato bello trascorrere ancora un mese di emozioni con compagni come Barzagli e De Rossi. Ma né quella delusione, né quella degli Europei, né quella di Cardiff cambiano il mio giudizio sulla mia carriera. Sono contento di quello che ho fatto finora".
E sull'Italia aggiunge: "La Nazionale ha sempre dimostrato di tornare più forte dopo dei fallimenti. Dopo il pessimo mondiali in Sudafrica siamo arrivati sino alla fine dell’ Europeo 2012. Nel 2014 abbiamo fatto un’altra brutta figura al Mondiale e dopo due anni siamo usciti dagli Europei solo ai calci di rigore contro la Germania. Il nostro Dna è sempre lo stesso. Abbiamo uno spirito combattivo, ma questo di per sé non è sufficiente per fare bene se non c’è il talento. Quello che ci è mancato ultimamente è un giocatore di altissimo livello. Fino a qualche anno fa avevano giocatori del talento di Pirlo, Baggio, Totti e Del Piero". Sulla sua Juve: "Il segreto della Juventus è quello di essere un club che ha dei valori che vengono trasmessi. L’input arriva dalla proprietà, cioè dalla famiglia Agnelli, e dal loro modo di vedere la vita, il lavoro e lo sport. I primi mesi qui sono fantastici. Nel 2001 arrivai qui dal Parma e per i primi mesi mi sono sentito come di vivere in un altro mondo. Qui tutto si fa con la massima professionalità che alla fine porta tutti a migliorare".
Infine, una considerazione anche per Neuer: "E' un portiere di altissimo livello, anche con i piedi e il modo con cui interpreta il gioco è straordinario, con riflessi eccellenti. È da anni che dico che é uno dei migliori, se non il miglior, portiere al mondo".