Una vittoria inaspettata e forse per questo ancora più bella da festeggiare e chissà, forse importante come primo gradino di una lenta risalita. Il Milan di Gattuso torna a sorridere e lo fa nel derby di Coppa Italia contro l'Inter di Spalletti. Una vittoria arrivata solo ai supplementari con la rete di Cutrone, al termine però di una prestazione tutto sommato convincente dei rossoneri, lontani parenti della banda sgangherata vista contro l'Atalanta. I segnali positivi per Gattuso sono stati diversi nella gara contro i nerazzurri.
A partire dalla prestazione fornita dalla coppia di difensori centrali formata da Bonucci e Romagnoli. Icardi ha cercato di giocare la propria partita sfruttando eventuali sbavature dell'ex Juventus e dell'ex Sampdoria che però in fase di chiusura sono stati praticamente impeccabili. L'attaccante dell'Inter ha potuto lavorare per la squadra di Spalletti quasi sempre solo di sponda e lontano dalla porta di Antonio Donnarumma, segno di come il dispositivo difensivo studiato da Gattuso abbia funzionato. Bonucci ha sbagliato qualche pallone di troppo in uscita, anche se alcune intuizioni sono state molto interessanti, come ad esempio un paio di palloni lunghi a trovare l'inserimento senza palla di Kessie. Una soluzione che se affinata e trovata con maggiore continuità potrebbe consentire al Milan di aprirsi spazi inattesi alle spalle della prima linea di pressione avversaria. Più semplici, invece, le giocate palla al piede di Romagnoli che però con questa pulizia ha evitato di correre inutili rischi.
Altro nome che ha lasciato appunti interessanti sul terreno di gioco è stato quello di Biglia. L'argentino è stato riproposto da Gattuso dal primo minuto con Montolivo in panchina e la sua prestazione ha visto alternarsi zone d'ombra a timidi sprazzi di luce. Fino a che i ritmi della gara sono stati abbastanza intensi, Biglia ha messo in mostra alcune lacune dal punto di vista fisico e della tenuta atletica. Non a caso il giallo che si becca arriva praticamente nei primi minuti della partita. Con il passare del tempo, però, l'ex capitano della Lazio diventa sempre più efficace come posizionamento e lettura delle situazioni di gioco soprattutto quando è l'Inter a provare a fare male. In più usa la testa nel non rischiare mai falli che potrebbero costargli la doccia anticipata. Un indizio interessante di lucidità in campo, con Biglia pronto poi a emergere nel finale di secondo tempo e nei tempi supplementari, quando la stanchezza si fa sentire sulle gambe di tutti i giocatori. La sensazione sembra essere quella di un giocatore che può ancora migliorare insieme alla sua condizione fisica e atletica.