In conferenza stampa Gattuso aveva ammesso senza girarci troppo intorno che l'assenza di Suso cambia il volto di questo Milan. Lo spagnolo era stato assente per squalifica contro l'Atalanta, ma contro l'Inter è tornato in campo dal primo minuto. Decisivo, ancora una volta. Il pallone messo alle spalle di Handanovic da Cutrone parte ancora una volta dal sinistro dello spagnolo che si accentra da destra e disegna una traiettoria perfetta, tra portiere e linea difensiva dell'Inter.
Tutto questo nei tempi supplementari, dopo che già nel corso dei 90 minuti regolamentari, Suso era stato l'uomo più continuo e pericoloso del Milan. I compagni lo cercano con costanza, la manovra offensiva rossonera si sviluppa molto di più a destra che non a sinistra. Su quella fascia si cercano di sviluppare le situazioni di gioco più varie e pericolose. Le sovrapposizioni dei terzini, gli inserimenti senza palla di Kessie. Tutte queste situazioni, però, hanno in comune il fatto di passare dai piedi di Suso per essere realizzate. Lo spagnolo è sempre pronto a farsi dare il pallone, anche spalle alla porta, anche pressato. Coraggio e personalità da leader tecnico di una squadra che può fare di più di quanto mostrato fino a questo momento, ma che non sembra poter fare a meno del suo numero 8.
Nel corso della sfida contro l'Inter, Suso non ha regalato solo l'assist decisivo a quel serpente velenoso dell'area di rigore che è Patrick Cutrone. Una traversa e un paio di conclusioni, con la parte alta della traversa a salvare Handanovic nel secondo tempo, sono piccoli segnali di come la continuità offensiva sia garantita dallo spagnolo. Gattuso non si sognerebbe mai di toglierlo, anche perchè il lavoro in fase difensiva con il resto dei compagni è fondamentale. Quando ha palla l'Inter Suso arretra e si mette nella linea a 5 che cerca di sbarrare la strada ai nerazzurri, provando a evitare che il pallone arrivi sugli esterni, lì dove Gattuso temeva finisse alla vigilia. Giusto anche dire che in qualche occasione Suso tende a tenere forse un po' troppo il pallone tra i piedi, perdendo quel tempo di gioco in favore dei compagni che potrebbe portare a qualcosa di importante. Senza dubbio, però, la sua capacità di essere continuamente decisivo, in un senso o in un altro come a Verona, per questo Milan sembra essere ormai sotto gli occhi di tutti.