Avellino e Ascoli si affrontano nel revival della Serie A degli anni '80 in piena emergenza. Gli irpini devono fare i conti con la richiesta di retrocessione avanzata dalla Procura Federale nell'ambito del processo Moeny Gate, i marchigiani - ultimi in classifica - sono privi di ben 8 giocatori. In campo, va in scena una gara dai ritmi elevati per quanto solitamente si vede al Partenio, con tantissime occasioni da ambo le parti non sfruttate per la bravura dei portieri o la scarsa lucidità degli attaccanti. Novellino (beccato dal folto gruppo di tifosi ascolani presente al Partenio) e Cosmi le provano tutte dando spettacolo in panchina, senza tuttavia riuscire nell'ultima mezz'ora a rompere l'equilibrio. Alla fine, viene fuori un pareggio (vantaggio ospite con Perez, pareggio irpini con Castaldo) che non accontenta nessuna delle due squadre, che si mangiano le mani per quanto hanno sprecato: i lupi non vincono da 8 gare, il picchio è sempre ultimo.
Primo tempo Pronti via e l'Avellino saggia subito i riflessi di Ragni, sceso in campo al posto di Lanni, che fino a ora in Serie B è conosciuto soltanto per il clamoroso errore che nello scorso campionato regalò la salvezza alla Ternana. Il portiere è chiamato in causa per salvare su Castaldo, che gira di testa una punizione calciata da Di Tacchio. Nell'occasione, dormita colossale della difesa bianconera. L'Ascoli tiene comunque il campo con ordine, senza alzare barricate, ma Varela e Perez non sono mai pericolosi. Nella fase centrale del primo tempo, gli ascolani bloccano le fasce e fanno densità a centrocampo, con Addae che calamita tutti i palloni. Al 35esimo, Ragni vola per deviare una conclusione non fortissima di Di Tacchio, e si ripete poco più tardi respingendo un tiro a giro di Bidaoui. Il portiere è graziato da Asencio, che tutto solo non trova la porta con un colpo di testa, poi entra in ritmo e alza in angolo anche la seconda conclusione del franco-algerino. Il gol è nell'aria, e infatti arriva prima dell'intervallo, ma nella porta opposta. Con l'unica vera occasione creata, gli ospiti vanno in rete con Perez, che capitalizza la sponda di Cinaglia su cross di Varela. Difesa irpina distratta e mal posizionata. C'è ancora tempo per una conclusione di D'Angelo, ancora una volta Ragni respinge con un gran balzo.
Secondo tempo L'Avellino scende in campo con maggiore determinazione e chiude l'Ascoli nella propria metà campo. Il pareggio arriva al 59esimo: Bidauoi riesce a liberarsi del raddoppio della difesa avversaria e calcia a rete, Ragni respinge goffamente con le gambe, Castaldo non sbaglia il tap in. L'Avellino continua a provarci: Di Tacchi sfiora il palo con un sinistro da fuori area, poi Laverone impegna per due volte Ragni. Le squadre inevitabilmente si allungano, e intorno all'80esimo Varela chiama per due volte in causa Radu, la seconda il portiere risponde con un intervento non facile. I cambi non aiutano la manovra di Novellino: Camara è deleterio, Ardemagni prima si fa respingere da Ragni un colpo di testa da pochi metri, poi mette in rete ma in fuorigioco. L'Ascoli crede nel colpaccio, e lo sfiora in pieno recupero, ancora con Varela che, lasciato incredibilmente solo dalla difesa irpina, non inquadra lo specchio. Finisce così, un pareggio che scontenta tutti, ma alla fine giusto.