Ultima chiamata. Stavolta sembra davvero arrivato il momento del dentro o fuori, dell'ultima occasione possibile prima di dover ricorrere ad un miracolo sportivo fuori dal comune. Un punto in sedici partite, quello ottenuto dal Benevento nella sua prima apparizione in Serie A. Il gol di Brignoli contro il Milan a lanciare un messaggio di speranza, di presenza, che per ora non ha avuto seguito. Adesso, tuttavia, per De Zerbi ed i suoi l'opportunità è di quelle ghiotte, da non lasciarsi affatto sfuggire: prima di Capodanno un trittico di partite apparentemente alla portata dei campani, che cercano linfa vitale per tornare e continuare a sperare in una salvezza che avrebbe dell'incredibile e miracoloso.
Si riparte dalla SPAL, di mister Semplici, che non vive un periodo felicissimo. Due sconfitte nelle ultime tre partite, ed un pareggio quello contro il Verona in casa, che ha dato un pizzico di fiducia per come è arrivato, dopo lo 0-2 che sembrava far crollare il castello estense. Il Benevento invece ha la necessità di fare bottino pieno, di accorciare le distanze, di portarsi a -7 e sperare in un contestuale calo delle altre. Una vittoria, domenica al Vigorito contro la squadra di Ferrara, potrebbe infondere la giusta serenità e dare la giusta scarica di adrenalina alla squadra in vista della trasferta di Marassi contro il Genoa e della sfida tra Natale e Capodanno contro il Chievo al Vigorito.
Tre partite per provare a risalire la corrente. Difficili, certo, ma non impossibili. Serve una scossa, un segnale, al gruppo, all'autostima, prima ancora che agli altri, al resto del plotone che si gioca la salvezza. Uno dei tre posti per retrocedere nuovamente in Serie B sembra assegnato, ma il Benevento e De Zerbi hanno l'obbligo di continuare a crederci fino in fondo, di giocarsi le proprie carte e di farlo a partire dalla gara di domenica, crocevia stavolta ultimo di una stagione nata male che può tuttavia ancora cambiar verso.