Nel posticipo domenicale della Serie B, sotto una pioggia incessante, preludio ai fischi che si abbatteranno sul Partenio al triplice fischio finale, Avellino e Carpi dividono la posta in palio.
Un pareggio scialbo, tra due squadre che nell'arco dei 90 minuti creano azioni col contagocce, e che forse premia gli ospiti più del dovuto. I lampi di Molina nel primo tempo e Mbakogu nella ripresa rompono la monotonia di una gara noiosa, che ha offerto pochissime emozioni agli infreddoliti spettatori. Novellino torna all'antico, schierando Bidaoui alle spalle di Castaldo in quella che era la posizione occupata da Morosini prima dell'infortunio, e la mossa ripaga già nei primi 10 minuti. Calabro, che ha pochissimo da Malcore e Pasciuti, memore delle 5 reti incassate nell'ultima trasferta a Perugia imposta una gara attendista e trova il pareggio con l'unica conclusione dei suoi nello specchio della porta di Radu. Contestazione a fine gara: 7 punti in 10 gare sono un bottino deficitario per l'Avellino, partito con ben altre ambizioni e rimasto con la testa e le gambe
alla maledetta gara con la Salernitana. 

Primo tempo
Bidaoui svaria su tutto il fronte offensivo, non dà punti di riferimento alla difesa del Carpi e mette in seria difficoltà i centrali di Calabro. Proprio  da un'iniziativa dell'ex giocatore del Crotone arriva il pareggio irpino. Bidaoui sfonda sulla fascia sinistra e mette al centro, la difesa anticipa Castaldo ma la palla si ferma al limite dell'area, dove Molina (che deve farsi perdonare l'autorete col Palermo) con una staffilata diretta nell'angolino basso non lascia scampo a Colombi. I giocatori dell'Avellino corrono ad abbracciare Novellino, dando un chiaro segnale. Subito il gol, il Carpi non riesce a reagire. Pasciuti è spento, Mbakogu e Malcore rimbalzano contro Migliorini e un attentissimo Marchizza, Giorico è stretto nella morsa di D'Angelo e Di Tacchio. Sul fronte opposto, Castaldo tiene in apprensione Sabbione e Poli. L'Avellino controlla agevolmente il risultato, il Carpi delude.

Secondo tempo
Calabro cambia subito Malcore con Nzola. Il nuovo entrato è più mobile del compagno, la difesa dell'Avellino è in maggiore apprensione. Radu fa correre un brivido lungo la schiena di Novellino con un disimpegno azzardato, poi è Bidaoui a cercare più volte di incunearsi nella difesa del Carpi. Alla mezzora, Ardemagni fa il suo ingresso al posto del franco-algerino. La staticità del centravanti, opposta alla mobilità dell'ala, è un toccasana per la difesa del Carpi, che non correrà più pericoli salvo un sinistro di D'Angelo ben controllato da Colombi. Ardemagni infatti non riesce mai né a dialogare con Castaldo, né a controllare gli spioventi che arrivano dalle fasce, facendosi costantemente anticipare da Poli e Brosco. Improvviso, a 12 minuti dal termine, il pareggio del Carpi: Pachonik sfonda sulla destra e mette al centro, Mbakogu anticipa tutti e beffa Radu. Il gol è una mazzata per gli irpini, che non hanno la forza di creare occasioni per trovare il gol della vittoria, affidandosi a lanci lunghi facile preda di Colombi.

Al triplice fischio Novellino risponde per le rime a qualche tifoso che lo contesta. Per il Carpi, punto di continuità dopo il successo contro il Parma; l'Avellino vede allontanarsi la zona playoff (un miraggio visti gli ultimi risultati) e si trova invece invischiato in quella playout, il tutto in attesa di novità sul fronte societario.

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