La rivalità che separa Napoli e Juventus da tempi ormai lontani è ogni anno sempre più intensa. Al termine della stagione 2016/2017 le due squadre hanno collezionato dei numeri assurdi: sesto scudetto consecutivo per i bianconeri e terza posizione con il miglior attacco per i partenopei, che in una stagione hanno realizzato ben 94 reti. Entrambe le squadre hanno di certo grandi giocatori capaci di segnare valanghe di reti, ma che agiscono in modo completamente diverso.

Il Napoli di Sarri

Il Napoli è la squadra che ha uno degli stili di gioco più apprezzato in tutta Italia. Maurizio Sarri ha plasmato la propria squadra, fatta di palleggio e dinamismo che può vantare un tridente quasi perfetto. Insigne, Mertens e Callejon, questi sono i tre ragazzi che rendono il Napoli una squadra estremamente pericolosa in fase offensiva. Essi però, peccano di troppa poca fisicità che si contrappone alla grande capacità di creare un gioco veloce e preciso. 

L'amore per il gioco via terra di Sarri si ripropone durante la costruzione della fase offensiva dei partenopei. Spesso la catena Ghoulam-Hamsik-Insigne è stata il fulcro del gioco del tecnico toscano: l'esterno algerino va a giocare palla al centro del campo  con i centrocampisti, lasciando salire il terzino per poi combinare l'azione. L'attaccante, che spesso è Mertens, si muove in continuazione tra un centrale avversario e l'altro non permettendo a nessuno dei due di uscire sull'esterno che è avanzato. Ovviamente, tutto questo, si combina con la presenza di due centrocampisti che equivalgono a due soluzioni di passaggio al possessore in appoggio o in sostegno. Dall'infortunio dell'algerino, però, questo è venuto a mancare ed i sostituti di Ghoulam stanno ancora cercando la sintonia con i due compagni avanzati per ricreare il giusto triangolo. 

Come già annunciato prima, il tridente plasmato da Sarri ha particolari caratteristiche. Da una parte troviamo Lorenzo Insigne e Dries Mertens, dall'altra Josè Callejon. Quando Jorginho serve loro (con l'aggiunta spesso di Marek Hamsik) hanno stili di gioco differenti anche a causa delle loro caratteristiche. Il regista oriundo serve spesso spalle alla porta e quando Callejon riceve, essendo il meno tecnico dei tre, lo spagnolo è costretto a scaricare e ad attaccare la profondità. Cosa diversa per Insigne e Mertens che hanno la possibilità di girarsi, provare la giocata e creare movimenti pericolosi per le retroguardie avversarie.  

La finalizzazione avviene in diversi modi:  tramite cross in mezzo, su cui Mertens colpisce dopo aver attaccato il primo palo e Callejon il secondo, oppure tramite inserimenti sempre eseguiti perfettamente che sono un'alchimia tra attacco e centrocampo.

La Juventus di Allegri

Se il gioco di Sarri è uno dei più ammirati in Italia, quello di Allegri è l'esatto contrario. La fama del tecnico livornese sul proprio gioco non è delle migliori, Allegri è stato individuato da molti come il creatore di una macchina perfetta che esegue a mena dito gli ordini e che si impone come unico obbiettivo la vittoria. Rocciosa, tecnica e cinica che ha alle spalle un'organizzazione tattica quasi perfetta.

Il centrocampo che vanta grandi giocatori di esperienza e qualità (Khedira, Matuidi, Marchisio, Pjanic, Bentancur) è un grandissimo alleato su cui Higuain&Co possono contare, ma prima di tutto ciò vediamo chi domina l'attacco bianconero. 

Dybala, Mandzukic, Cuadrado e Higuain. Questi quattro ragazzi  sono gli artefici di tutti i goal che fin qui la Juventus è riuscita a totalizzare cn gli attaccanti, eccezion fatta per le due marcature di Bernardeschi, comunque poco utilizzato. In fase di costruzione Mandzukic è utile quando riceve palla e porta in superiorità numerica la propria fascia permettendo una sovrapposizione del terzino (spesso Alex Sandro) e mandando in panne le retroguardie avversarie. Durante il cross alcuni giocatori come Pjanic e Dybala si posizionano in un ruolo più defilato in modo da riuscire a individuare lo specchio della porta; altri, come Khedira o Higuain, attaccano il traversone offerto dal compagno per staccare tramite i propri mezzi aerei. 

Durante la costruzione nella fascia destra, dominata da Cuadrado, spesso la Juventus cerca di liberare il colombiano tramite i movimenti di Dybala o Higuain che mandano molte volte nel dubbio gli avversari, costringendoli all'uscita e dunque all'apertura di altri possibili spazi. Con Cuadrado che crossa dalla destra spesso si inserisce Mandzukic, giocatore dotato di grande stacco. I bianconeri quest'anno si sono rinforzati ancora di più con due esterni molto abili nell'1vs1 quali Douglas Costa e Bernardeschi, dando più opzioni a Max Allegri. Davanti, inoltre, la Juventus ha due giocatori particolari entrambi argentini.

Higuain e Dybala sono spesso la parte più importante dell'attacco bianconero. Dybala nella posizione che ricopre nel 4-2-3-1 riesce a svariare su tutto il campo diventando un giocatore su cui la Juventus fa spesso affidamento per le sue avanzate offensive. La Joya ha un grande tiro da fuori ed è dotato di una buona visione di gioco che usa per servire Higuain, o comunque il giocatore che in quel momento è pronto all'inserimento. Come annunciato prima, l'ex Napoli si abbassa per costringere il difensore a preferire la marcatura preventiva, in questo modo Cuadrado o lo stesso Dybala hanno la possibilità di inserirsi per o concludere oppure crossare in mezzo.

Insomma due attacchi molto diversi tra di loro ma che comunque sono spesso pungenti ed efficaci. Le due squadre hanno tutte le carte in regola per creare, Venerdì, un match coi fiocchi, ricco di emozioni.

[Tutte le foto sono state prese dagli account Twitter ufficiali dell'SSC Napoli e della FC Juventus]