Chiedeva una reazione d'orgoglio ai suoi Fabio Pecchia dopo la beffarda sconfitta interna rimediata contro il Bologna lunedì sera e reazione è stata. Il suo Hellas Verona travolge in un primo tempo dominato in lungo ed in largo dal primo all'ultimo secondo il malcapitato Sassuolo di mister Bucchi, travolto dall'impeto scaligero e dai gol di Zuculini prima e di Verde successivamente. Due gol nel giro di nove minuti che bastano ad archiviare la pratica, con la reazione degli emiliani che tarda ad arrivare nella ripresa nonostante venticinque e più minuti di superiorità numerica. Vittoria scaccia crisi per la squadra veronese, che sale così a quota nove in classifica, a meno due dai neroverdi. 

Bucchi conferma il tridente con Politano e Berardi ai lati di Matri, mentre in mediana Biondini e Missiroli agiscono da mezzali accanto a Magnanelli. Risponde Pecchia con un 4-4-2 molto corto tra i reparti, con Cerci e Verde di punta, Romulo, Zuculini, Valoti e Buchel in mediana. 

L'approccio alla gara del Sassuolo sembra essere positivo, con Berardi e Matri che ci provano nei primi minuti ma senza particolare misura. Con il passare dei minuti è però il Verona a prendere in mano le redini della contesa, con Cerci che si carica la squadra sulle spalle e, con le sue giocate, manda per due volte in porta Valoti: in entrambe le occasioni, però, il centrocampista scaligero trova un sontuoso Consigli a sbarrargli la strada verso il vantaggio. Gol che tuttavia è soltanto rimandato di qualche minuto, perché gli ospiti dominano e capitalizzano: Cannavaro buca clamorosamente il cross di Cerci, sulla palla vagante Zuculini è il più lesto a battere a rete e battere l'estremo difensore di casa. Il Sassuolo subisce il colpo e poco dopo crolla definitivamente: lancio perfetto di Romulo per il taglio di Verde, la difesa di Bucchi si perde l'attaccante scaligero, che controlla perfettamente e non ha problemi nel raddoppiare. Sterile dopo lo 0-2 la reazione dei padroni di casa, la cui manovra risulta farraginosa e quasi sempre imprecisa. Il Verona legittima fino al fischio che manda le squadre all'intervallo. 

Nella ripresa prova a cambiare atteggiamento il Sassuolo, riversandosi in avanti ma più con i nervi che con lucidità e costrutto. Bucchi prova a cavalcare l'estro e la fantasia di Berardi e Politano, ma la serata dei due esterni è pessima dal punto di vista di precisione nella fase di rifinitura. Il tecnico degli emiliani prova a cambiare le carte in tavola al quarto d'ora, inserendo Falcinelli e Mazzitelli, ma la musica non cambia. Nonostante il netto predominio territoriale Nicolas non viene mai impensierito più di tanto, mentre Pecchia si copre togliendo un ottimo Cerci per far posto a Pazzini, nell'intento di tenere alto il baricentro della propria azione. Mossa che non da i suoi frutti perché gli scaligeri si abbassano nella propria trequarti senza mai uscirne, anche se il Sassuolo non riesce mai ad approfittarne: sterili i cross dalla trequarti degli esterni, al pari dei tentativi da calcio d'angolo che Acerbi e Cannavaro non riescono a rendere pericolosi.

Nel finale dentro anche Scamacca, ma la solfa non muta, perché il Verona resiste sebbene l'inferiorità numerica per una sciocchezza di Heurtaux. Nei minuti conclusivi Nicolas si esalta, su Missiroli prima e su Politano successivamente, sugli sviluppi della stessa azione. I cinque minuti di recupero allungano soltanto l'agonia del pubblico del Mapei Stadium, che fischia i propri beniamini, battuti e travolti da un ottimo Verona.