In esclusiva ai microfoni di tuttomercatoweb, il procuratore Beppe Accardi, noto per essere persona sempre diretta nelle proprie dichiarazioni, ha parlato senza peli sulla lingua del disastro Italia: “Che l’Italia fosse a rischio di non qualificarsi al Mondiale era una certezza”.
Ventura è considerato un po' da tutti il colpevole numero uno di un fallimento storico per la nazionale italiana:
“Il problema è uno: oggi tutti crocifiggono Ventura, ma è stata sbagliata la scelta di avergli affidato la panchina della Nazionale. Non è uno che può gestire i campioni e non può allenare una squadra ogni tanto. È un allenatore di campo. Ha bisogno di soldatini. Fa dei grandi risultati con squadre mediocri, ma nelle compagini importanti che devono vincere fa fatica”.
Anche Tavecchio è sul banco degli imputati, dopo la conferma di Ventura quando gli azzurri stavano calando e dopo le mancate dimissioni:
“Qui tutti sparano tutti su Tavecchio e Ventura. Ma le responsabilità non sono solo di Tavecchio e Ventura. Bensì di tutti quelli che hanno preso delle decisioni sul nuovo corso. Le direttive dovevano essere: Ventura allenatore e Marcello Lippi direttore tecnico. Venuto a mancare Lippi sono cambiate le cose”.
Lippi è stato bloccato per un conflitto d'interessi con la posizione del figlio, ma Accardi ha le idee ben chiare su questa decisione:
“Perché nelle altre Nazionali non ci sono queste cose? Con lo schifo che c’è in Italia ci andiamo a perdere nelle cose inutili. Qua ognuno fa come vuole. Gente squalificata che lavora, casini vari. E poi si va a puntare il dito contro Lippi perché ha il figlio che fa il procuratore?”.
Per quanto riguarda la corsa alla panchina azzurra, Ancelotti sembra il candidato numero uno, ma Guidolin pare essere un'alternativa concreta:
“In Nazionale c’è bisogno di un allenatore che non sia uno di campo. Ci vuole un selezionatore, un commissario tecnico. Un lavoro totalmente diverso. Probabilmente Guidolin dopo aver deciso di prendersela con più calma vivendo più serenamente potrebbe essersi evoluto. Può essere uno da Nazionale perché non diventa matto a voler allenare la squadra tutti i giorni. Per assurdo la più bella partita che ha fatto l’Italia è stata quella di ritorno contro la Svezia: sull’impegno non si può dire niente, perché hanno giocato esattamente al contrario di quello che diceva il tecnico”.
Ancora su Tavecchio:
“È vecchio... l’ultimo colpevole di questa situazione. Il problema non è lui. Ma è il parafulmine. Chi l’ha messo Tavecchio in Nazionale? Ecco, le colpe vanno alle persone che lo hanno messo lì”.
Accardi è stato allenato da Ventura e il suo ricordo è impietoso:
“Uguale a quello di adesso. Era un allenatore molto presuntuoso, convinto di avere inventato il calcio. Ha bisogno di allenare solo i soldatini e di un direttore sportivo che lo supporti. Con lui avevo litigato perché aveva una concezione del calcio diversa dalla mia e quando giocavo ero anche abbastanza stupidello. Reagivo in modo sbagliato. Un giorno durante una discussione di squadra del martedì dopo le partite gli dissi che non la pensavo come lui. Poi ci siamo chiariti, comunque è una persona perbene”.
Il fatto che non si sia dimesso non sorprende più di tanto chi lo conosce:
“Chi conosce Ventura da una vita sa che per i soldi si farebbe ammazzare. Non dimenticatevi che è genovese (sorride, ndr). Comunque tra un mese tutti si saranno dimenticati della brutta figura dell’Italia. Tutti siamo bravi a parlare e dire che doveva dimettersi. Uno prima di dimettersi ci pensa dieci volte. E poi vorrei dire una cosa”.
Chiosa finale che riassume l'Accardi pensiero:
“Quando fa sessant’anni uno dal calcio deve togliersi di mezzo. E io farò così”