In casa Milan si sta lavorando su due fronti: uno è quello del campo, l'altro è quello che sta portando avanti Marco Fassone e tutta la dirigenza da diversi mesi. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport in edicola quest'oggi, il club rossonero si avvicina al rifinanziamento del debito contratto.
Elliot è un fondo a carattere speculativo (hedge fund ndr), invece il BGB è un advisor, ovvero una società che si è presa carico per firmare un accordo con una nuova banca o un altro fondo disposto a rifinanziare il debito che subentrerà al fondo Elliott. Avrà un mandato esclusivo della durata di 8 settimane, durante le quali dovrà essere individuato il nuovo soggetto che subentrerà al fondo americano di Paul Singer.
La cifra complessiva (più alta) chiesta dal club rossonero comprenderà anche una somma da destinare alla gestione della società milanista oltre a quella necessaria per pagare il debito di 303 milioni al fondo Elliott (necessari a chiudere la compravendita con Fininvest in Aprie ndr), rifinanziabile entro ottobre 2018, ma pagabile anche in anticipo senza ovviamente aumenti del tasso di interesse.
Se Bgb Weston, gruppo che ha sede a Londra, riuscirà nel suo compito, Marco Fassone sottoscriverà un altro finanziamento, questa volta di cinque anni. Il club rossonero avrà maggiore libertà nei tempi, così da poter raccogliere i proventi che si augura di ricavare dal mercato cinese. Inoltre, così facendo, Elliott sarebbe escluso dal futuro del Milan, con 303 milioni rifinanziati dalla nuova banca incaricata, il cui nome non è ancora noto, ma è ipotizzabile che il nuovo creditore sia un istituto estero e non italiano.
Da Elliott, fondo americano, a BGB Weston. Il Milan sta per abbandonare un partner impegnativo, per affidarsi ad un altro che gli presterà più soldi per un periodo più lungo. Vero ossigeno per il club di via Aldo Rossi.