Lunch match di Serie B che consegna la vetta della classifica - seppur ancora provvisoria in attesa che il quattordicesimo turno si completi - al Venezia di Pippo Inzaghi che tra le mura amiche dello 'Stadio Pierluigi Penzo' supera di misura il Perugia per 1-0. Decisiva la rete messa a segno ad inizio gara (al 6') del terzino sinistro Garofalo. Sesta gioia stagionale per i lagunari che raggiungono a quota 24 punti il Frosinone, confermandosi matricola terribile con una difesa di ferro. Il Perugia, in caduta libera, perde ancora. Settima sconfitta, la squadra sembra non reagire, neanche al cambio di allenatore. Ora per gli umbri la classifica si fa davvero preoccupante, brutta da vedere.
Pippo Inzaghi si fida ciecamente del suo 3-5-2, vestito che calza a pennello alla sua creatura. Confermati Moreo e Marsura, con il folto centrocampo avente come playmaker davanti alla difesa l'esperto Bentivoglio. Il giovane Vicario in porta, pacchetto difensivo usuale diretto dal sempreverde Domizzi. Il Perugia non si schiera a specchio, e non rinuncia al trequartista ed il doppio attaccante: Terrani ad ispirare Han e Cerri. Conferme per Pajac sull'out sinistro e Colombatto in mezzo al campo, i meno peggio degli umbri in questo periodo opaco del Grifone.
Parte molto forte il Venezia, il Perugia dietro balla. Passano solo 2' e Pinato sfiora il vantaggio: il suo colpo di testa esalta i riflessi di Rosati. E' solo il preludio dell'1-0 che puntualmente giunge al 6' con Garofalo bravo a sfruttare una precisa assistenza di Moreo. Schema da calcio franco perfetto, chapeau ad Inzaghi. Il Perugia rumina calcio a centrocampo, ma la manovra risulta troppo lenta. Il pressing alto dei lagunari paga dividendi. Pajac tenta un cross al 18', che diventa tiro, bravo baby Vicario. E' sempre il terzino croato che spinge, il Perugia cerca di sfruttare la catena di sinistra, ma Han produce tanto fumo ma poco arrosto. Il Venezia non rischia nulla, e di tanto in tanto prova ad offendere. Insidiose le trenate di Falzerano. Al 32' il torpore del pomeriggio veneziano è rotto dalle proteste dei padroni di casa che chiedono un rigore per un contatto in area tra Pinato e Bianco. Tanti dubbi, otto arbitri su dieci lo fischerebbero, Pinzani no. In due occasioni Bentivoglio arma il destro da lontano, discreta figura ma nulla più, poi l'ultimo sussulto lo regala Colombatto che da pronunciata distanza inquadra lo specchio ma non buca Vicario. Senza reti alla pausa, Venezia avanti svolgendo il classico compitino, Perugia spuntato.
Gli ospiti, sotto di un gol, rientrano in campo con l'intenzione di raddrizzare il risultato. Al 7' Terrani compie un pezzo di bravura, controlla il pallone e si gira in un fazzoletto, ma la conclusione è imprecisa. Il Venezia attende, gigioneggia forse un pò troppo, ma agli umbri, di questi tempi, qualcosina puoi concedere. Al quarto d'ora poi gli ospiti si autolesionano: l'ariete Cerri interviene in ritardo su Modolo cruentemente, doppio giallo e doccia anticipata. Il Perugia però, seppur in inferiorità numerica, non vuole gettare la spugna. Breda decide di richiamare Han, cinque meno meno in pagella per il nordcoreano, ed in campo ci va il più esperto Di Carmine. Il Venezia risponde con l'avvicendamento tra Geijo e Marsura, ed i ritmi, già bassini, subiscono un ulteriore rallentamento. Ciò fa gola solo ai lagunari, che col trascorrere dei minuti annusano sempre più l'aromatica profumazione dell'aria che si respira in testa alla classifica. Gli uomini di Breda premono, ma si espongono ai contropiede avversari, in due di essi Falzerano fallisce di poco il gol del raddoppio. Lo sfiora successivamente anche Modolo da azione d'angolo, la sua incornata è centrale, Rosati fa il suo dovere.
Si entra negli ultimi cinque minuti di partita con il risultato in bilico, ma con la spia della riserva accesa sul cruscotto di entrambe le contendenti. Ultimi tentativi per la squadra di Breda, la formazione di casa si difende e riparte velocemente in contropiede. Questo è il canovaccio degli ultimi minuti, nei quali avviene poco. Al fischio finale, esulta il 'Penzo' ed i tifosi di casa, recrimina il Perugia, ancora malato.