Una partita andata esattamente come ci si aspettava: dura, tosta, rognosa. Lo Sporting Lisbona scende in campo convintissimo dei propri mezzi e nel primo tempo mette sotto scacco la Juventus, più schiacciata e distratta del solito. Il vantaggio di Bruno Cesar riapre completamente il discorso Champions, e c'è bisogno di un secondo tempo di ben altra caratura per raggiungere il pareggio e rimettere a posto la situazione. Ci pensa ancora una volta Gonzalo Higuain, che a 10 minuti dalla fine trova il gol che consente ai bianconeri di portare a casa un punto importantissimo in ottica qualificazione.
Per il match forse decisivo per la qualificazione agli ottavi Allegri ributta nella mischia De Sciglio sulla destra, con l'esperienza di Barzagli e Chiellini al centro. Per il resto formazione tipo con Pjanic e Khedira in mediana, Cuadrado e Mandzukic esterni e Dybala alla spalle di Higuain. Modulo speculare per Jorge Jesus che schiera il suo Sporting col 4-2-3-1 e tanti assenti in formazione: davanti si rivede l'ex doriano Bruno Fernandes, affiancato da Martins e Acuna. Davanti, come all'andata, c'è Bas Dost.
All'inizio le squadre si studiano, lo Sporting sa che una sconfitta metterebbe la parola fine all'avventura in Champions, mentre gli ospiti non vogliono concedere nulla per non far riaprire il discorso qualificazione. Il primo tiro verso la porta è del brasiliano Bruno Cesar, che scarica verso la porta la sponda di Bas Dost ma conclude alto. Poco reattivi i bianconeri nei primi minuti, su buona parte delle seconde palle arrivano sempre prima i portoghesi e il baricentro si abbassa sempre di più. La Juve regge 20 minuti, poi però concede la prima vera occasione del match e tanto basta per far cambiare il risultato: sterzata di Gelson Martins che lascia sul posto Chiellini e conclude a rete, Buffon respinge come può ma sul pallone arriva solo Bruno Cesar, che non può sbagliare un rigore in movimento.
Il gol scuote la squadra di Allegri, che con Khedira sfiora subito il pari. De Sciglio trova un gran cross per il tedesco che in torsione di testa manda a lato di poco. Dopo la reazione sprint però lo Sporting sembra gestire senza problemi, chiudendo tutti gli spazi e costringendo la Juve a ricominciare più e più volte dalla propria metà campo in impostazione. Mancano principalmente gli esterni, che non riescono a creare varchi né a saltare l'uomo, a destra non malissimo De Sciglio ma Cuadrado inesistente, mentre dall'altra parte né Alex Sandro né Mandzukic (nervoso e ammonito) combinano molto. Non succede praticamente più nulla fino all'intervallo, con la Juve che protesta nel finale per un calcio di punizione al limite non assegnato per il fallo subito da Mandzukic.
Nettamente migliore l'inizio di ripresa per i bianconeri, che al secondo minuto trovano già la prima occasione con il colpo di testa di Mandzukic, bloccato da Rui Patricio. Si sveglia dall'altra parte anche Cuadrado, che fa fuori l'intera fascia sinistra dello Sporting per poi servire Dybala, murato dalla difesa portoghese. Stessa azione del colombiano al 53', stavolta è Pjanic a ricevere il pallone al limite, per poi calciarlo alto sopra la traversa. I padroni di casa adesso soffrono e soprattutto sembrano cedere sul piano fisico, ma basta una palla persa da Alex Sandro a scatenare il contropiede portoghese: Martins recupera e imposta la ripartenza con il suggerimento per Bas Dost, che cambia gioco sull'arrivo di Bruno Cesar che da buona posizione manda alto. Risponde un minuto dopo De Sciglio, al 60', con un bel destro dalla distanza bloccato da Rui Patricio. Un altro minuto ed è ancora lo Sporting a sfiorare la rete: altra ripartenza, Bruno Fernandes dalla destra lancia sul secondo palo Bas Dost, che per un nulla manca il pallone del raddoppio.
Al 63' arriva il primo cambio per entrambi gli allenatori: da una parte Joao Palhinha sostituisce Bruno Cesar e dall'altra tocca a Douglas Costa rilevare De Sciglio. Al 69' il José Alvalade trema davanti all'azione dei tre attaccanti bianconeri: Mandzukic tiene in vita un cross insidiosissimo sul secondo palo, la sfera arriva a Dybala che di testa prolunga su Higuain, murato dal grande intervento di Rui Patricio. E' un monologo Juventus, ma i minuti passano e il risultato non cambia ancora, i bianconeri iniziano ad innervosirsi e a sbagliare spesso, ma al 78' arriva l'imbucata decisiva: Cuadrado dal limite trova la profondità di Gonzalo Higuain, che brucia sullo scatto Andre Pinto e supera con un pallonetto Rui Patricio.
Nemmeno il tempo di mettere il pallone al centro e Douglas Costa fa venire i brividi a Rui Patricio con una sassata dai 30 metri, a lato di pochissimo. Jorge Jesus inserisce l'ex romanista Doumbia al posto dello stremato Bas Dost, mentre Allegri gioca la carta Bernardeschi per Dybala. Dopo il pari i ritmi però calano, anche perché alla Juve il punto va anche bene e lo Sporting capisce che per come si sta mettendo la partita le cose potrebbero andare anche peggio. Nei quattro minuti di recupero nessuna delle due formazioni prende rischi, e al triplice fischio nessuno festeggia. Un punto buono ma fino a un certo punto, anche perché lo stop del Barcellona in Grecia poteva essere molto utile, soprattutto alla Juventus.