La Lazio ha scelto di non fermarsi più, con o senza Ciro Immobile. Nonostante la giornata-no del bomber ex Siviglia, per lui tre pali tra cui un rigore fallito, i biancocelesti di Inzaghi indirizzano la sfida già nel primo tempo, con le pesanti reti di Savic e Lulic. Nella ripresa, l'esterno numero 19 marca l'autogoal delle illusioni felsinee, rete che però non dà il via alla rimonta bolognese. 

Padroni di casa che scendono in campo con il consueto 4-3-3: davanti a Mirante, difesa a quattro composta da Krafth, De Maio, Helander, Masina. Prima punta, Mattia Destro, affiancato dagli esterni offensivi Verdi e Krejci. Nella zona centrale del campo, chiavi del gioco affidate a Pulgar, con Crisetig e Donsah scelti come mezzali. Solito 3-4-2-1, invece, per gli ospiti, che si affidano a Ciro Immobile in avanti, sostenuto dai trequartisti Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Poche sorprese negli altri ruoli, dove Marusic e Lulic affiancano Leiva e Parolo. In porta, infine, Strakosha, protetto da Bastos, de Vrij e Radu.

Gara subito aggressiva, da parte della Lazio, che già al quarto minuto passa in vantaggio grazie a Sergej Milinkovic-Savic, bravissimo a abttere Mirante di prima intensione e senza pensarci due volte. Grande manovra, comunque, di tutti i biancocelesti, che purgano il Bologna proponendo un contropiede tanto veloce quanto micidiale. Sulle ali dell'entusiasmo, i ragazzi di Inzaghi sfiorano il raddoppio al settimo, quando è Parolo a colpire di testa e a mandare però alto, non sfruttando al meglio il lob di un indemoniato Lulic. E' un ottimo momento, per la Lazio, ma non per Ciro Immobile, che nel giro di due minuti trova due volte i legni a frapporsi tra lui ed il goal: prima, infatti, l'ex Genoa salta Mirante e colpisce a botta sicura, al 18' il 9 ospite manda invece sul palo un calcio di rigore.

Poco male, comunque, per la Lazio, che senza perdere di vista l'obiettivo non frena, continuando ad attaccare e trovando la seconda rete con Lulic, che alla mezz'ora supera un Mirante impreciso in uscita con un pallonetto di testa. Orchestrando un vero e proprio dominio in campo, la Lazio continua ad aggredire il Bologna fino al duplice fischio del direttore di gara Massa. Al 36' la serata-no di Immobile si arricchisce di un altro legno, un minuto dopo il conteggio dei legni "laziali" sale a quattro, quando è Lucas Leiva a saltare da corner e a non trovare la gioia personale. Succede poco altro fino al quarantacinquesimo, con Donadoni che sostituisce l'acciaccato Donsah per Nagy

Secondo tempo in cui si registra un Bologna molto più aggressivo e subito in rete grazie alla sorte, che al 50' mette Lulic in condizione di marcare un autogoal che di fatto riapre la sfida. In scivolata, l'esterno manca il tempo, insaccando dunque nella propria rete. Sei minuti dopo, spinti sulle ali dell'entusiasmo, insidioso tiro-cross di Verdi, il cui lob non trova nessuno e per poco non finisce in rete. Riassestandosi, la Lazio cerca di macinare ancora gioco, difettando spesso in fase di palleggio: al 63', per esempio, Luis Alberto sbaglia il suggerimento per Parolo, che involato in porta avrebbe potuto chiudere virtualmente la sfida. Cinque minuti dopo, in evidenza Masina, il cui colpo di testa finisce di poco fuori. 

La Lazio, sapientemente, controlla per tutta la seconda fase di frazione, evitando rischi e proteggendo fino alla fine il prezioso risultato. Fino al triplice fischio, infatti, il Bologna manca il goal del pari, trovandosi di fronte una squadra tatticamente ordinata. Si conclude in trionfo, dunque, la sfida del Dall'Ara per i ragazzi di Simone Inzaghi, che si proiettano al  quarto posto in classifica, al pari della Juventus e a -3 dal Napoli. Onore, comunque, al Bologna, bravo nello scuotere una sfida apparentemente già risolta ma manchevole di quel guizzo per portare il tutto sul 2-2. Migliore in campo per i padroni di casa, Verdi. Per gli ospiti in evidenza Luis Alberto