La Juventus riparte dalla Lazio. Prima della pausa i bianconeri si erano lasciati con il 2-2 sul campo dell'Atalanta, ora ripartono contro un avversario altrettanto di valore, come i biancocelesti, una delle sorprese dell'avvio di stagione. Massimiliano Allegri in conferenza stampa ricorda anche l'ultimo precedente, la Supercoppa Italiana, persa all'Olimpico il 13 agosto per 3-2, e soprattutto gli errori da non ripetere: "Non dobbiamo concedere campo e ripartenze, a Roma abbiamo fatto i primi dieci-quindici minuti molto bene, poi loro a campo aperto sono bravi. Son una squadra organizzata e ben allenata che ti gioca addosso".
La testa, però, va già al presente ed all'ottava giornata di Serie A, dove i biancocelesti arrivano lanciati e, forse, sognano. Il tecnico però, stuzzicato sull'argomento, non si sbilancia: "Se sia da Scudetto non lo so, ma può essere una outsider, per lo scudetto se ne riparlerà". Parole importanti, però, per Simone Inzaghi, che definisce "uno dei giovani allenatori più bravi, che sta dimostrando di avere qualità e avrà una carriera importante davanti a sé".
L'obiettivo della Juventus è dunque pensare a sé stessa, secondo le parole del tecnico, per centrare un settimo titolo che profumerebbe di storia: "Siamo ripartiti per vincere e quest'anno è molto più difficile dell'anno scorso, perché le avversarie saranno ancora più arrabbiate e vogliose di battere la Juventus. Non dobbiamo concedere quel che abbiamo concesso, anche se la squadra ha vinto sei partite e pareggiata una". Per raggiungere l'obiettivo, però, Allegri vede alcune caratteristiche della sua squadra che vanno ancora limate e ha le idee chiare: "Dobbiamo fare un salto importante, annullando quei momenti come dopo il 2-0 col Sassuolo o sul 2-0 col Torino, o come è successo a Bergamo, quando abbiamo smesso di giocare e di difendere, momenti che ci sono costati due punti. Su questo dobbiamo lavorare. Nelle partite ci sono fase offensiva e difensiva, non dobbiamo cadere in balia degli eventi".
In primis le motivazioni possono aiutare questo salto di qualità: "Questo è il settimo anno, i risultati del passato rimangono lì. Quest'anno abbiamo contro tutte le squadre. Dobbiamo dare un qualcosa in più, dal negativo bisogna vedere il positivo". Perfezionare le fasi, con la testa alla difesa, ancora l'arma per vincere, almeno in Italia: "Negli ultimi dieci anni ha vinto soltanto una squadra con la seconda miglior difesa, l'Inter, negli altri casi ha sempre vinto la miglior difesa. Alla fine questa cosa verrà fuori, credo sia difficile accada il contrario".
Capitolo formazione, idee chiare per il tecnico, che parla in questi termini dei Mandzukic e Khedira, i più vicini al rientro: "Non dite a Mario che ha preso una botta che se no poi si arrabbia... Si è allenato e sta veramente bene, può giocare. Khedira potrebbe anche giocare, devo valutare. Sono rientrati tutti bene a parte Bentancur che non l'ho ancora visto". Alle considerazioni sul croato e sul tedesco segue il punto sugli infortuni: "Domani saranno a disposizione Khedira e Mandzukic, Pjanic sarà a disposizione mercoledì, Marchisio sta lavorando in parte con la squadra, per De Sciglio e Howedes ci vuole un po' di tempo, così come per Pjaca". Per ora la certezza è tra i pali, dove ci sarà regolarmente Buffon: "Domani gioca, è tornato pimpante dalla Nazionale".
Situazione stabile anche per Dybala ("Ha fatto 15 giorni di vacanza, non ha mai giocato...") e per Higuain, che secondo Allegri "farà un grande mese, è motivato". Il nativo di Reims è rimasto a Vinovo, mentre la Joya ha viaggiato verso il Sudamerica per giocarsi le gare di qualificazione con la sua Nazionale. Sul Pipita e sulla non convocazione l'allenatore bianconero commenta: "Non parlo con lui della Nazionale, lui è motivato per fare una grande stagione alla Juventus, poi avrà l'obiettivo del Mondiale. Sta crescendo di condizione, in questi 15 giorni ha lavorato veramente bene".