L'Argentina, la maglia numero dieci, i sogni Europei e la leadership. Quante cose uniscono i due protagonisti che questa sera si sfideranno nel posticipo tra Atalanta e Juventus. Essere sognatori e allo stesso tempo portatori di felicità e brio per due che, poi, sorvoleranno il cielo insieme fino a toccare il suolo di Buenos Aires, li con quel sogno condiviso di portare l'Argentina ai Mondiali. Questa sera, però, saranno avversari in una sfida che promette spettacolo. Be, quando ci sono Alejandro Gomez e Paulo Dybala non potrebbe essere da meno. I due nati sotto il segno del dieci.
Simboli della Serie A, simboli di due realtà diverse che coltivano sogni diversi nello stesso continente, simboli social e di esultanze create ad hoc per essere, poi, riprodotte dai più piccoli fino a chi ha visto tanti numeri dieci. Partiamo dal Papu, lui che ha preso in mano l'Atalanta e che, da due anni a questa parte, la sta trascinando verso lidi immaginati solo nei sogni più belli. Una costanza di rendimento e una personalità da dittatore calcistico in grado, però, di infondere fiducia e non paura nei suoi compagni. Lo dimostra la sfida di giovedì in Europa League contro il Lione con quella punizione che ha infilzato la barriera e ha spento la squadra francese. Un'iniezione di fiducia, una perla come la rete all'Everton nella prima giornata. Sono cinque le reti segnate in otto partite fino a qui.
Potevano essere sei ma il rigore di Firenze non l'ha gonfiata quella rete. Lui, da uomo social, si è scusato a suo modo con quelli che lo hanno preso al Fantacalcio, quelli che strappano un sorriso vedendo la sua Papu Dance. Nell'ultimo anno lo hanno visto ballare tanto. Stasera l'incontro con l'amico Dybala con cui condivide la maglia numero dieci e quel sogno Argentino: "È una partita che tutti vorrebbero giocare contro la squadra più forte. Ne temo uno in particolare ed è Paulo Dybala, il giocatore più forte del campionato in questo momento, uno che ha fatto continui miglioramenti. Di una cosa sono certo: alla fine uscirò dallo stadio con la sua maglia, un onore. E poi partiremo insieme per il ritiro con la Nazionale argentina. Prenderemo l’aereo lunedì e vivrò questa bella avventura", cosi parla il Papu.
Poi c'è lui, c'è Paulo Dybala. Un inizio di stagione enciclopedico dal punto di vista dei gol segnati per l'ex attaccante del Palermo. Lui la maglia numero dieci l'ha ricevuta solo questa estate ed è stato amore a prima vista, una corazza che lo ha reso invulnerabile in queste prime uscite stagionali della sua Juventus. Si sua perché Dybala se la sta prendendo a suon le reti e a suon di prestazioni eccezionali, per la Champions basta aspettare e il gol tornerà. Arriverà. In campionato, invece, la Joya viaggia su livelli Messiani con dieci gol segnati in sei partite, frutto di due triplette e una doppietta contro il Torino nel derby di sabato scorso.
Non è finita qui perché le marcature diventano dodici se si aggiunge la doppietta sfortunata alla Lazio, si perché la coppa andrà ai biancocelesti. Se Gomez balla, Dybala nasconde il suo volto nella maschera da gladiatore, quella che serve per giocare in questa Juventus dove il ventiquattrenne si è guadagnato, a suon di prestazioni, il rispetto dei compagni e la consapevolezza di poter trascinare la squadra verso un sogno che l'anno scorso è svanito al traguardo. Questa sera si ritroveranno contro, si scambieranno quelle maglie col numero dieci e poi un aereo per condividere un'altra cosa: il sogno Argentino.