Vincenzo Montella ha da poco concluso la consueta conferenza stampa in vista del delicato match di domani sera contro la Roma.

Il tecnico rossonero ha iniziato parlando degli avversari e del suo amico Di Francesco: "Ci tengo a salutare Eusebio (Di Francesco) che è un amico vero, gli auguro tanta fortuna ma da dopodomani (ride, ndr). Hanno perso solo una partita, quindi c'è poco da dire. Possiedono un attacco super e vorremmo diventasse uno scontro diretto per piazzamenti importanti, non succede tanto. Lo scorso anno, ad esempio, ci sono arrivati davanti di più di 20 punti, quindi vorremmo che sia gara vera anche per i nostri tifosi".

Montella è fiducioso: "Sento aria di svolta, mi sembra che la squadra si sia sbloccata e stia cercando di allontanare l'ansia. Il terzo gol al Rijeka è importante per voglia e sacrificio dimostrato, siamo una squadra che ha orgoglio e coraggio, esempio di ciò che ci serviva e ci mancava. Se Gigio avesse parato il rigore, non avremmo fatto un'esperienza fondamentale per crescere ulteriormente. Ci serviva questa forza, questo coraggio, l'orgoglio di crederci fino alla fine è presagio di svolta definitiva" nonostante le molte critiche che ha ricevuto il Milan: "Mi pare sia davvero tutto troppo ingigantito, esasperato. Noi sì siamo il Milan, ma all'inizio dell'anno abbiamo fatto una rivoluzione. Quando si costruisce una casa, si parte dalle fondamenta che sono i calciatori, ma poi bisogna fare tutto il resto, tirando su i muri con la mentalità ed arredarla con il gioco. Solo poi accenderemo il televisore e ci divertiremo. È vero che dobbiamo arrivare in Champions, ma prima ci serve la mentalità che troveremo con la coesione e continuando uniti e da squadra. Purtroppo queste critiche arrivano anche ai calciatori, io devo tranquillizzarli su questo per farli giocare più liberi e leggeri. Le aspettative sono più alte rispetto allo scorso anno, però siamo in linea con gli obiettivi finali. Quando c'è una rivoluzione, bisogna fare delle scelte immediate. Quindi la crescita può andare sacrificata per il risultato. Nessuna squadra tutta nuova ha mai vinto subito, e parlo di due mesi.Tutto ciò non mi turba, ma questa esagerazione è eccessiva ma non mio faccio deviare. Mantengo comunque il mio equilibrio". 

Ma ci sarà un cambio di modulo? "Andiamo avanti così. Facciamo solo piccoli accorgimenti ma questo è l'assetto che ci dà maggiori sicurezze. La linea ormai è questa, è delineata". Tante le critiche verso Leonardo Bonucci: "Non è un problema e mai lo sarà. Lui sa di dover migliorare, sarà una risorsa incredibile per noi ed è l'unico in rosa che ha vinto e sa come si vince.Se sono pentito di aver preso Bonucci? Assolutamente no e non capisco come si faccia a dire. Tutti siamo convinti e contenti di Leonardo. I rapporti interni sono ottimi, la fascia di capitano non ha cambiato nulla. Anzi, Leonardo stimola tutti il doppio nelle difficoltà. Il resto, lo ripeto, è tutta una esagerazione che non mi turba. Accuse mediatiche? Anche qui, mi sembra sia tutto esagerato. Ma lui è forte ed è bravissimo ad accettare tutto. Ad esempio, non è sempre colpa sua come invece leggo: sul primo gol del Rijeka non doveva essere solo".

In chiusura altre domande sui singoli, Andrè Silva: "Ha fatto un altro buon passo nel suo percorso. Lui non è egoista, magari gli piace fare la giocata perché si diverte ma deve crescere in questo. Può migliorare ancora tanto. "La cosa che più colpisce è che nonostante i tanti gol, tutti si aspettano molto di più. Questo dimostra quanto possa crescere ancora, ma non so quanto sia pronto per il calcio italiano. Attenzione però, contro la Roma è più una partita internazionale" e Borini: "Quando abbiamo preso Fabio sapevamo che aveva forza e tenacia. Più dell'assist, la cosa più bella è stata la sua voglia e la sua cattiveria su ogni pallone. Il suo spirito ci piace". 

[acmilan.com]