La sconfitta con la Sampdoria riporta il Milan con i piedi per terra. La seconda scoppola, dopo quella rimediata con la Lazio, in questo inizio di campionato. Non un caso, Montella deve miscelare un gruppo rinnovato, inserire un elevato numero di giocatori e trovare un'identità di squadra oggi lontana. Pretendere tutto e subito è fuori luogo, ma le ambizioni della società vanno a cozzare con i risultati di campo, il prodotto è quindi un malcontento diffuso. L'incontro odierno con il tecnico non può passare sottotraccia, siamo all'alba di una settimana decisiva, in cui il diavolo deve giocare a due tavoli. Seconda fermata europea, il Milan affronta il Rijeka, e poi incrocio con la Roma. In Coppa, presumibile un ragionato turnover, in virtù delle qualità, modeste, dei rivali di turno, poi testa ed attenzione alla partitissima di campionato, fondamentale per non cedere ulteriore terreno in classifica.
Montella accetta le recenti critiche. Fuoco serrato per alcune scelte, discutibili, in Liguria. Una squadra dimessa, in balia delle sortite di un undici, quello di Giampaolo, tra i più interessanti. Il Milan non può permettersi, in un periodo di apprendistato, errori di interpretazione, il rischio è di esporsi a figuracce nocive per morale e fiducia. Fondamentale, quindi, trovare immediato riscatto, compattarsi e seguire i dettami di Montella, pronto a prendersi le colpe e a ripartire.
Queste le sue impressioni a Milan TV:
"Le critiche sono giuste, anche feroci ma giuste. Abbiamo fatto una prestazione al di sotto delle nostre possibilità e la società mi ha chiesto di intervenire per evitare altre partite così, ma non abbiamo parlato di moduli o giocatori. Colpevoli? Non serve trovarne. Devo capire cosa è successo: ho parlato prima con la dirigenza e poi con la squadra perché è importante costruire una mentalità vincente. Siamo il Milan e dobbiamo farlo"