La sfida del Bentegodi, contro la Sampdoria, lascia in eredità un buon pareggio che serve al Verona a smuovere la classifica, dopo tre sconfitte consecutive. Due punti in cinque gare, non era questo l'inizio di campionato che società e tifosi sognavano. Ma tutto sommato, quello di ieri può essere etichettato come un pareggio positivo, ed anche se gli scaligeri continuano a convivere con il 'problema gol', quantomeno in difesa si è abbassata la saracinesca, chiudendo la contesa con un 'clean sheet', usando un'affermazione tipicamente anglosassone.
Prestazione da sei pieno in pagella. Un buon Verona, che è riuscito a tener testa alla Sampdoria per tutto l'arco del match, seppur ai punti, a meritare la vittoria, sarebbero stati gli uomini di Marco Giampaolo, soprattutto per il secondo tempo nel quale hanno costruito un paio di limpide palle gol. L'Hellas ha giocato bene nel primo tempo, sfiorando anche il vantaggio con Valoti. Nella ripresa Bessa ha avuto l'occasione migliore per passare in vantaggio, ma la fortuna non ha assistito nell'occasione ai gialloblù. Poi, man mano è venuta fuori la maggior tecnica dei blucerchiati e l'Hellas ha dovuto giocoforza rintanarsi nella propria metà campo, a difesa del pari. Una gara di cuore, grinta e carattere, quella che tutti chiedevano a Pazzini e compagni ma che in molti avevano già decretato come impossibile. Ed invece il Verona è ritornato squadra, mostrando segni di vita.
Proprio il Pazzo, al centro dell'attacco, si è battuto come un leone, dimostrando di tenere ancora tanto alla causa gialloblù. Il frizzante Verde ha impensierito a più riprese la difesa avversaria, buoni spunti anche quelli fatti vedere da Valoti e Bessa e dulcis in fundo, la difesa, con i suoi interpreti finalmente all'altezza della situazione. Heurtaux e Caracciolo sono stati autori di una prestazione positiva, senza particolari sbavature, lucidi e sempre pratici negli interventi, mentre una nota di merito va riservata al giovane Bearzotti, lanciato nella mischia dall'inizio dal tecnico Pecchia a causa dell'emergenza difensiva che ha colpito la squadra veneta. Nessun tremolio di gambe, gara interpretata nel miglior modo dall'esordiente che è riuscito a limitare, nel possibile, gente del calibro di Praet, Ramirez e Caprari.
Il rapporto tra Pecchia ed i tifosi resta piuttosto 'ballerino', con l'ex vice del Napoli sonoramente fischiato all'uscita dal campo di Pazzini, sostituito da Kean. Schermaglie, ma nulla di preoccupante. Dunque, uno 0-0 agrodolce, ma che serve come iniezione di fiducia per il futuro, in attesa che il cattivo tempo intorno al Bentegodi si diradi, e faccia capolineo finalmente il sole.