Due pareggi, due sconfitte ed una vittoria: l'anno scorso era questo il bottino del Frosinone dopo cinque turni, trend altalenante che di fatto fu una piccola anticipazione del percorso ciociaro nella stagione 2016/17, conclusa con una semifinale playoff persa a favore del Carpi, che in seguiti dovette cedere la Serie A al Benevento. Quest'anno, differentemente da quanto atto dalla creatura di Marino, i leoni guidati da Longo hanno decisamente invertito il trend, pareggiando solo una volta (la rimonta contro il Pescara, ndr), e vincendo le restanti quattro sfide contro Ascoli, Bari, Cittadella e Pro Vercelli.
Cura di Moreno Longo, direbbero molti. Ed in parte non a torto. L'ex tecnico della Pro Vercelli infatti, vera e propria rivelazione della scorsa stagione, ha stabilizzato la rosa, seguendo con cura il calciomercato e plasmando i propri uomini su quel 3-5-2 che offre compattezza e pericolosità davanti. Dimostrando una discreta abilità nel leggere le sfide, inoltre, Longo ha anche confermato la sua capacità di modificare la rosa a seconda della situazione, scegliendo anche il 3-4-3 quando gli avversari lo hanno consentito, vedasi le sfide contro Pescara e Cittadella, affatto impenetrabili dietro.
Ma la vera rivoluzione adoperata da Moreno Longo è quella sotto il profilo mentale. Differentemente dalla scorsa stagione, infatti, l'ex Pro Vercelli non ha dovuto fare i conti fin da subito con l'obbligo della risalita immediata in A, affrontando la preparazione estiva con più calma e concentrazione. Una condizione non da poco, i cui risultati sono evidenti. Certo, a cinque giornate dall'inizio parlare di progetto vincente è prematuro, ma evitare di sottolineare la bravura di Longo e del suo Frosinone non darebbe merito ad un collettivo che ha voglia di stupire, riprendendosi quella Serie A solo leggermente accarezzata due stagioni fa.