Dario Simic parla ancora da milanista. Il roccioso difensore croato, che dal 2002 al 2008 ha indossato per ottantadue volte la casacca rossonera, ha parlato proprio del Diavolo a La Gazzetta dello Sport, ricordando il passato ed analizzando la rosa attuale: "Della mia esperienza al Milan ricordo tutto - esordisce - Ridevo sempre e non ero stanco mai, c’era un gruppo spettacolare e straordinariamente unito. C’era un solido nucleo di italiani e moltissimi giocatori di carattere, oltre a un entusiasmo unico".
Un gruppo con molti italiani, come quello del nuovo Milan, ancora incerto sul proprio futuro ma potenzialmente molto forte, come sottolineato dallo stesso Simic: "Non vedo il Milan da scudetto ma può arrivare in Champions, perché l’atmosfera che ha ricreato anche cambiando così tanto in pochi mesi è quella giusta. Sì, l’entusiasmo è lo stesso e può essere il primo passo. Al centro della difesa noi avevamo Maldini e Nesta, due mostri. Fatemi dire che Paolo lo vorrei dirigente anche nella società di oggi. Ora vedo in Bonucci un nuovo leader. Ha vinto tanto e porterà la sua mentalità. E poi Montella ha un gioco propositivo".
E ancora, sulla sua prima stagione al Milan: "Ancelotti mise Pirlo davanti alla difesa e io pensai che così gli avversari avrebbero avuto strada libera. Invece fu un’idea geniale e l’inizio di una nuova era e di una carriera, quella di Andrea, da top al mondo. Anche noi terzini spingevamo molto. Oggi è un po’ lo stesso ma la differenza la fa solo una cosa: vincere. Auguro loro di farlo, i primi felici sarebbero tre dei miei quattro figli maschi: Roko, Viktor e Nikolas che seguono il Milan in tv con maglia e sciarpa". Parole al miele, poi, per il connazionale Kalinic: "Nikola è un ottimo acquisto. Sa muoversi benissimo e far giocare la squadra. Se certi attaccanti non segnano sono inutili, lui no. Da ex difensore riconosco i movimenti e lui sembra Inzaghi”.