Vincere fa sempre bene, a prescindere da competizione e avversario, ma le vittorie possono avere un peso diverso fra di loro, a seconda di contesto e squadra che ci si è trovati ad affrontare. Di sicuro al Milan ha fatto bene, benissimo, la trasferta di Europa League contro l'Austria Vienna che ha restituito a Montella un'altra vittoria rotonda e diversi segnali positivi dalla squadra. In attesa di test più impegnativi, in stile Lazio tanto per intenderci.
Al Prater il Milan cambia e utilizza il sistema di gioco con i tre difensori centrali tutti insieme in campo che sarà quello che accompagnerà tutta la stagione rossonera. Lo ha ammesso pubblicamente anche Montella nel post partita: la rosa di questa squadra è stata costruita non per giocare a quattro dietro, soprattutto alla luce dell'arrivo di Bonucci dalla Juventus. E allora spazio al nuovo capitano del Milan con Romagnoli e Zapata, Abate e Antonelli a correre e attaccare, più che a difendere, su richiesta esplicita di Montella, un centrocampo che ondeggia fra geometrie, tecnica e forza fisica e una coppia d'attacco in grado di fare più o meno tutto: attaccare la profondità, venire incontro, creare spazi per i compagni di squadra. Tutto è andato per il meglio, ma serve anche considerare il valore di un avversario, l'Austria Vienna, che si è consegnato totalmente nelle mani del Milan. Non a caso la stampa austriaca parla di una gara giocata senza cervello e contro una squadra che aveva tanta qualità in campo, certe leggerezze si pagano a carissimo prezzo.
Non è un caso che la maggior parte dei gol del Milan siano arrivati di fatto in situazioni di contropiede, o comunque di palla recuperata con un pressing alto. La tecnica dell'Austria Vienna è modesta e basta un pizzico di pressione per mandare fuori giri la prima costruzione dei padroni di casa che completamente aperti e sbilanciati in fase di possesso regalano spazi clamorosi in cui far scatenare Calhanoglu, Kalinic e Andrè Silva. Il croato è l'unico a mancare l'appuntamento con la rete, ma nella serata di Europa League è un dettaglio davvero marginale. Kalinic corre incontro e allunga la squadra, è prezioso, intelligente e sa quello che deve fare a seconda dei momenti della partita. La strada a livello di sistema di gioco sembra essere tracciata e inserire certezze nella memoria collettiva di questa squadra non può che essere un bene in questo momento della stagione.
Adesso ritorna subito il campionato, con la sfida di San Siro contro l'Udinese, squadra molto più organizzata e tecnica rispetto all'Austria Vienna. Un test subito molto interessante, contro una formazione che è in grado di giocare sia una gara a ritmi alti con pressing a tutto campo, uno contro uno e raddoppi esasperati, ma anche di crearsi campo davanti a sè da attaccare con una difesa di squadra bassa nella propria trequarti campo. Montella potrebbe cambiare qualche giocatore a sole 72 ore di distanza dalla trasferta europea, quello che non dovrà venire meno, come ha spiegato il tecnico nel post partita di Vienna, sarà l'atteggiamento della squadra. Fame di vittoria, corsa e grinta non dipendono da modulo o interpreti, ma devono essere caratteristiche comuni di tutta la rosa.