Sassuolo in trasferta, poi due gare di fila in casa: Fiorentina e Torino. Tutto in sette giorni. La Juventus è attesa da un test che valuti le ambizioni scudetto contro un trittico di avversarie da non sottovalutare, quasi in crescendo. Dal sempre ostico Mapei Stadium, contro i neroverdi ancora a secco di vittorie e già due anni fa in grado di sgambettare la Juve in avvio di stagione, passando attraverso la Viola, cantiere aperto ma rivale storica, gara sempre sentita che fa storia a sé, fino al derby contro i concittadini granata, in tempi recenti sempre risolto nel recupero (due vittorie e un pareggio nelle ultime tre edizioni allo Stadium).
Finora in Serie A i bianconeri hanno sempre vinto, convincendo in giusta parte, con tutte le attenuanti del caso, a partire dai tanti giocatori da rodare ed inserire in rosa, passando per la condizione fisica non ottimale - derivante da una preparazione programmata sul lungo termine - ed anche qualche meccanismo tattico ancora da oliare prima di indossare la nuova veste di squadra più offensiva, direzione in cui Allegri sta lavorando. Ora, dopo la sconfitta di Barcellona, seppur indolore dal punto di vista della qualificazione in Champions, in casa bianconera c'è bisogno di un passo in avanti per tornare a convincere, per riconquistare la fiducia completa nei propri mezzi.
Le tre gare che si prospettano all'orizzonte sono potenzialmente delle trappole, sotto più aspetti. Gare in cui perdere punti per strada non sarebbe del tutto sorprendente - seppur ingiustificato, questo va sottolineato. La Juventus deve dimostrare la propria superiorità coi fatti, deve dimostrare di essere la favorita e la squadra da battere, soprattutto dopo l'emergere dell'Inter, oltre alla conferma del Napoli. La filosofia di Allegri nella scorsa stagione è stata quella di dare la stessa importanza ad ogni tipo di avversaria: vale tre punti il match in casa con il Cagliari come la trasferta di Napoli, tesi dimostrata con i fatti. Nell'ottica di un campionato di trentotto partite, partire con sei vittorie nelle prime sei potrebbe rappresentare anche un piccolo turbo, permettere di accumulare un vantaggio da gestire, strategia attuata con maestria proprio l'anno scorso.
Sassuolo, Fiorentina, Torino: tre avversarie che nelle ultime due stagioni hanno dato una sorta di svolta alla stagione. I toscani lo scorso anno, quando Allegri decise per il 4-2-3-1 che avrebbe poi portato i bianconeri fino a Cardiff. Emiliani e concittadini l'anno prima, quando vennero affrontate nel giro di quattro giorni a fine ottobre: il mercoledì la sconfitta per 1-0 al Mapei Stadium con rete di Sansone, una débacle che diede il via ai processi sulla Juve, cancellati prontamente dal tocco sotto porta di Cuadrado per il 2-1 nel derby. Da lì i bianconeri vinsero 24 delle successive 25 gare di Serie A, dominando ed agguantando il quinto tricolore consecutivo.
Questa volta le gare sono tre, consecutive, nel giro di sei giorni. 12.30 di domenica, 20.45 di mercoledì, stesso orario di sabato. Tre gare, nove punti in palio, una missione, conquistarli tutti. Sassuolo, Fiorentina, Torino. Si parte dall'Emilia, la Juve lancia il guanto di sfida alle rivali.