L'anticipo tra Roma e Verona, in programma alle 20.45 all'Olimpico, chiude il ricco sabato di A. La squadra capitolina giunge all'appuntamento dopo il pari senza reti con l'Atletico, un punto prezioso per Di Francesco. Di contro, Pecchia deve fronteggiare la prima crisi di stagione. La scoppola rimediata con la Fiorentina riecheggia nell'aria e turba la serenità dell'ambiente. In conferenza, l'ex centrocampista analizza la forza della squadra rivale - possibile qualche avvicendamento nell'undici giallorosso, con gli ingressi di Gonalons, Pellegrini e Florenzi - e traccia le coordinate gialloblu. Il Verona deve mirare alla salvezza, un successo da costruire passo dopo passo.
"La Roma è una squadra forte, a prescindere dal turnover. Solo insistendo sulla personalità potremo fare risultato. Il nostro obiettivo è la salvezza, in un cammino lungo che si concluderà solo dopo 38 giornate. Non dobbiamo perderlo di vista".
Pecchia sostiene la squadra e pensa a qualche variazione sul tema. Stuzzica l'idea Kean, prospetto di "marca bianconera". Fondamentale, aldilà dei singoli, l'operato di gruppo.
"Mi fido dei miei ragazzi, ne vedo il lavoro e l’impegno. La nostra condizione è in crescita, ora dobbiamo ragionare da squadra".
Chiusura sulla situazione personale. La panchina non può essere al sicuro dopo un deficitario avvio. Pecchia allontana, però, la tensione, volge lo sguardo al campo e alla Roma.
"Io sotto pressione? La pressione l’ho toccata con mano, per tutta la carriera. Non cerco il consenso, il mio unico obiettivo è salvare il Verona".