Pomeriggio di gala all'Ezio Scida di Crotone: nell'anticipo del sabato alle 15 della quarta giornata di Serie A, in Calabria arriva l'Inter, una delle tre capoliste del campionato oltre a Napoli e Juventus. Match sulla carta senza storia, ma gli Squali hanno già dimostrato di poter pungere tra le mura amiche contro le grandi nella scorsa stagione.
"Affrontiamo una squadra molto forte e competitiva, sarà un'antagonista di Juve e Napoli", ha affermato Davide Nicola nella conferenza stampa pre-partita. "La qualità dell'Inter permette di ovviare agli errori tecnici che fanno. Conosco e stimo particolarmente Spalletti".
Il tecnico del Crotone ha svelato anche la sua ricetta per poter competere contro quella che è a tutti gli effetti, secondo il diretto interessato, una contendente al titolo: "Abbiamo lavorato con lo spirito di fare una partita coraggiosa, correndo tanto e bene. Bisognerà essere pratici, coraggiosi ed umili. Dobbiamo strappare punti ovunque, attraverso le nostre armi. Non dobbiamo concedere niente a nessuno, abbiamo ancora troppa frenesia".
Ci sarà però bisogno di sbloccare lo zero presente nella colonna dei gol fatti, mettendo più precisione: "Noi non abbiamo attaccanti da 10 gol in campionato, ma attaccanti che devono costruirsi i numeri. Ero cosciente potessimo non segnare nelle prime giornate. Le occasioni le abbiamo avute e ci manca qualche punto, contro Verona e Cagliari non abbiamo sfruttato le occasioni che abbiamo avuto. Nel secondo tempo di Cagliari abbiamo fatto bene i primi venti minuti, ma non abbiamo fatto male all'avversario perché non siamo stati precisi".
Poi il punto dall'infermeria e non solo: "Rimane lungodegente Nalini, Izco è rientrato ma ha ancora un po' di fastidio al tallone, Tonev ha recuperato, lo valuteremo. Romero ha fatto solo due allenamenti, dovrà trovare il suo ritmo partita in un campionato diverso". I dubbi di formazione rimangono, ma l'idea di Nicola è chiara: "Dobbiamo integrare molti giocatori nuovi, stiamo cercando di diventare una squadra compatta ed ordinata. Non siamo integralisti, ma dobbiamo cercare la nostra identità. Abbiamo due titolari per ruolo, chi sta meglio gioca".