Non sono cambiati gli obiettivi del Milan in questa stagione, parola di Marco Fassone. L'a.d. rossonero cerca di rassicurare ancora una volta i tifosi, a cui sono tornati dubbi e incertezze sul valore della squadra dopo la pesante sconfitta dello Stadio Olimpico contro la Lazio. La dirigenza rossonera ha ancora fiducia in Montella e in tutta la squadra, ma naturalmente ci si aspetta un cambio di rotta importante, anche alla luce del mercato fatto in estate.
A proposito di mercato, Fassone al Corriere dello Sport spiega quelle che sono le idee rossonere per il futuro, anche nella peggiore delle ipotesi: "C’è un piano economico che va di pari passo con quello sportivo. L’obiettivo è la zona Champions League: vogliamo conquistarla per poi crescere ancora e vincere. Non riuscirci, però, non sarebbe un dramma. Alla Uefa ho presentato anche dei piani che non prevedono la partecipazione alla Champions e quindi 40 milioni in meno di ricavi. Se arriveremo ‘solo’ in Europa League non chiuderemo la baracca, ma non nascondiamo che gli azionisti ci hanno chiesto di tornare subito a giocare la coppa più prestigiosa. Trovare l’accordo per il Voluntary Agreement potrebbe darci dei vantaggi, ma dei vincoli con l’Uefa li avremo. Quest’anno la proprietà ha accettato perdite forti che nel prossimo bilancio saranno coperte da aumenti di capitale e abbiamo inserito in rosa 11 nuovi giocatori. Nel 2018 niente rifondazioni: l’idea è quella di aggiungere 2-3 elementi e migliorarci dove ne abbiamo bisogno. Faremo mercati importanti anche senza cessioni di spessore".
Si torna a parlare anche dell'arrivo di Bonucci, il più clamoroso di questa sessione di mercato: "Eravamo partiti per costruire una squadra di un certo tipo e nella nostra idea base Leo non c’era. A inizio luglio Montella e Mirabelli mi hanno prospettato l’acquisto Bonucci, spiegandomi che era il giocatore che avrebbe completato la nostra rosa. Su di lui siamo andati dritti per dritti anche se a me sembrava impossibile prenderlo. E invece al primo incontro con Marotta abbiamo trovato l’accordo in mezzora. Leo è un leader, ma anche lui deve ambientarsi". Parole anche per Montella: "Non lo abbiamo mai messo in discussione e sarebbe rimasto anche senza la qualificazione all’Europa League. Mi è piaciuto tantissimo come ha lavorato la scorsa stagione, caratterizzata dalle difficoltà del cambio di proprietà. Ha grandi doti gestionali del gruppo".