Tre sconfitte in tre partite. Zero punti in classifica, ultimo posto, ma quanto rammarico per il Benevento. La sfida con il Torino ha ripercorso lo stesso spartito della precedente esibizione, quella contro il Bologna. I giallorossi hanno dimostrato di valere questa Serie A, ancora una volta. Sono stati all’altezza della situazione. Hanno giocato per novanta e più minuti con straordinaria intensità, voglia e carattere, riuscendo ad azzerare con queste doti il gap tecnico tra le due squadre. Baroni ha applaudito i suoi, capaci di creare tre ghiotte opportunità, non convertite però in gol, un pò per l'imprecisione dei suoi attaccanti, un pò per il pomeriggio ispirato del portiere del Toro, Sirigu. Peccato che gli 'Stregoni' abbiano calato la concentrazione nel finale, proprio quando lo 0-0 sembrava materializarsi, e con sè il primo, storico, punto in A per i sanniti. Iago Falque, nel terzo dei quattro minuti di recupero, ha gelato il 'Vigorito', infliggendo a Ciciretti e compagni la terza sconfitta di fila.

C'è da preoccuparsi? Assolutamente no. A Benevento tutti erano consapevoli del fatto che si sarebbe vissuta un'annata in trincea, dal quoziente di difficoltà parecchio elevato. Serie A e Serie B, due mondi opposti. La compagine beneventana, però, ha dimostrato di avere qualità, in ciascun reparto. E' riuscita a giocare alla pari contro l'avversario in tutte e tre le gare sin qui disputate, ma ha peccato di cinismo. Crea, arriva con buona frequenza sotto porta, ma l'attacco sta faticando enormemente a finalizzare la mole di gioco espressa. Nei 270' minuti ed oltre giocati dalla Strega fino ad ora, ci imbattiamo solo nella perla del Cicero al Marassi, poi nulla più. Dunque, lo diciamo senza peli sulla lingua: il Benevento dovrà imparare a far gol se vuole giocarsi le sue carte per conquistarsi la salvezza. Il problema non può essere ricondotto solo ad un fatto di inesperienza, bisogna essere più lucidi negli ultimi metri. Basterebbe un minimo di autostima in più, di fiducia nei propri mezzi, e forse staremo qui a parlare d'altro.

Contro il Torino, Baroni ha avuto buone risposte dalla difesa, con Lucioni ed Antei che hanno dimostrato ottima intesa, seppur abbiamo giocato proprio domenica per la prima volta insieme. Ancora una volta, hanno funzionato le fasce esterne, con D'Alessandro e Ciciretti effervescenti, schegge impazzite, sempre sul pezzo, pronti a creare superiorità numerica sulla trequarti campo, ed abili a spingersi sul fondo nel pennellare palloni interessanti in direzione degli attaccanti. Iemmello però non è al meglio della condizione fisica, Armenteros non è stato ancora impiegato poichè anche lui non è al cento per cento, senza dimenticare che in panchina Baroni ha a disposizione due giovani molto interessanti, che rispondono ai nomi di Lombardi e Parigini, i quali hanno già esordito in A rispettivamente con le maglie dell Torino e della Lazio.

Il tecnico Baroni resta fiducioso, consapevole che con il lavoro quotidiano in allenamento, lo scenario intorno al suo Benevento potrà solo migliorare. Certo, resta tanto amaro in bocca nell'osservare la classifica e vedere i giallorossi lì, sul fondo ancora fermi al palo. Domenica prossima, è in calendario la trasferta a Napoli, allo Stadio San Paolo, impegno per nulla agevole, anzi, sulla carta piuttosto proibitivo. Sarà una sorta di 'Mission Impossible' per i giallorossi conquistare i primi punti in campionato proprio nel derby. Ma non c'è che preoccuparsi, arriveranno gli scontri salvezza, nei quali peserà infinitamente la posta in palio, ed è lì che i ragazzi di Baroni dovranno dare il 120% e cercare di inanellare quei punti che avranno il sapore dolce di salvezza.