Una squadra fantasma, qualcuno ha etichettato il Verona di ieri addirittura una 'squadra ectoplasma'. Chi lo ha affermato, non ha esagerato però con le parole, infatti il pomeriggio dell'Hellas è da incubo. Sconfitto, massacrato tra le mura amiche da una Fiorentina poco più che dignitosa, che ha calpestato i gialloblù e passeggiato per novanta minuti ed oltre sulle sue macerie. Un cinque a zero subìto che ammette poche repliche, un'Odissea che non è andata giù neanche ai tifosi che al triplice fischio finale ha fischiato sonoramente i propri beniamini.
Dopo 270' minuti di campionato, lo scenario è chiaro. Sarà terribilmente complicata questa stagione. Il Verona, partito con l'obiettivo di conquistare la salvezza, dovrà patire le pene dell'inferno per riuscirci. Ieri, la squadra non si è vista in campo. La Fiorentina ha dettato legge, disponendo dell'avversario a suo piacimento. Dopo venti minuti, o poco più, si era già sul tre a zero, con la gara già bella che andata. La sconfitta ha fatto suonare più di un campanello d'allarme. La dirigenza, nell'immediata vigilia del torneo, lo ha ribadito per l'ennesima volta. La squadra è stata costruita quasi a 'costo zero', ed è inutile vendere sogni, ma la pochezza espressa in campo in queste prime tre uscite stagionali, in ciascun reparto, fa rabbrividire.
Difesa colabrodo, centrocampo mai in grado di prendere per mano la squadra e guidarla, soprattutto nei momenti in cui c'è da recuperare uno svantaggio, e l'attacco, nota dolente: un gol realizzato in tre partite, per giunta realizzando su calcio di rigore. Squadra a picco, confusione totale e poche idee.
Scaligeri sommersi, e come già detto, fischiati dai propri tifosi. Primo tempo inguardabile, mentre nel secondo tempo hanno creato qualcosa di più, grazie agli ingressi di Kean e Romulo che hanno cambiato volto all'organico di casa. Troppo poco però per venire a capo di una gara ormai già decisa. Prestazione a dir poco imbarazzante, ora Pecchia rischia l'esonero, poichè sembra che la squadra, in campo, cerchi di applicare poco i dettami tattici del suo allenatore. Una squadra allo sbando, senza nè capo e nè coda, che avrà bisogno di rinforzi per evitare una retrocessione che ad oggi sembra inevitabile.