Torna la Serie A e il Sassuolo di Cristian Bucchi si appresta a sfidare l'Atalanta europea di Gian Piero Gasperini. I neroverdi sono ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, così come i rivali orobici, e l'allenatore ex Perugia è fiducioso di poterla ottenere: "La squadra sta bene. Questi 15 giorni ci sono serviti un po’ per leccarci le ferite e un po’ per tener dentro la rabbia dopo la sconfitta con il Torino. Ci è servito staccare un po’ la spina".

Tuttavia, la partita di Bergamo non va sottovalutata perché l'Atalanta ha dimostrato di essere una squadra temibile anche per le big del nostro campionato: "Credo ci sia l’umore giusto per andare ad affrontare una partita molto difficile, perché l’Atalanta è molto forte e lo ha dimostrato l’anno scorso raggiungendo l’Europa e lo ha dimostrato nelle prime due partite mettendo in grossissima difficoltà squadre come Roma e Napoli. Ha raccolto pochissimo, ma analizzando le gare avrebbe meritato il successo. Poi gli episodi, come la punizione di Kolarov con la Roma e l’eurogol di Zielinski con il Napoli, hanno modificato la partita. Noi abbiamo grandissimo rispetto per l’Atalanta, che sta facendo grandi cose"

Molti pensano che la squadra di Bergamo possa essere distratta dall'esordio in Europa League di giovedì, ma Bucchi non ci crede e richiama all'attenzione tutti i suoi ragazzi: "Proprio perché giovedì ci sarà una partita importante vorranno arrivarci nel modo migliore". L'allenatore del Sassuolo, poi, prosegue analizzando la forza della sua avversaria: "Hanno un collettivo forte e in questo collettivo le giocate di Gomez, la prestanza di Petagna o l’imprevedibilità di Ilicic non sono da sottovalutare, possono spezzare gli equilibri. E poi fanno tanti gol su calcio piazzato".

La partita con il Torino ha fornito a Bucchi e ai suoi giocatori occasioni per riflettere, soprattutto per il pesante parziale, ma una eventuale rivoluzione è ancora lontana: "Tranne i primi 20 minuti, ho visto un buon Sassuolo, per cui non c’è nulla da rivoluzionare. Per raggiungere l’obiettivo del risultato bisogna però aumentare l’impatto emotivo nella gara. Di Torino mi è piaciuto meno lo spirito, non ho visto la cattiveria e la determinazione che per noi sono fondamentali".