Per l'ottava volta, l'assemblea della Lega di Serie A rinvia l'elezione del nuovo presidente. Ieri infatti a Milano non si è raggiunta alcuna fumata bianca e la linea fortemente spinta dal presidente della Lazio Claudio Lotito, che voleva un presidente-ponte - nello specifico Marco Brunelli, attuale direttore generale della Lega - non ha raggiunto il quorum di voti, fermandosi a 15 nei primi due scrutini e a 14 nel terzo. L'idea di Lotito prevedeva anche la nomina di due consiglieri federali e nove di lega, secondo lo statuto vigente.

Proprio lo statuto subirà però grosse modifiche, che verranno ridefinite verosimilmente nel giro delle prossime tre settimane o entro la fine del mese di settembre: le nuove regole prevederanno la successiva elezione un nuovo presidente e la scelta un amministratore delegato, che sarà il vertice operativo di una governance più snella dell'attuale, con tre consiglieri indipendenti (presidente, amministratore delegato e direttore generale) e quattro consiglieri dei club. La nomina delle cariche avverrà dopo l'attualizzazione dello statuto.

Tra gli altri cambiamenti attuati, prevista una revisione sul paracadute per le squadre retrocesse e soprattutto una nuova distribuzione degli incassi da diritti tv: aumento della parte fissa e di quella legata alla meritocrazia.

Queste le parole di Carlo Tavecchio al termine dell'assemblea, durata sei ore, riportate dalla Gazzetta dello Sport: "Quella che doveva essere una giornata campale, con lo stravolgimento delle strategie, si è trasformata in una giornata importantissima per il commissario e soprattutto per la Lega, con una votazione all'unanimità di principi ispiratori in sintonia con le norme federali. È una mia vittoria? Al commissario serve il consenso, non ha strumenti coercitivi. È andata bene sia per il commissario sia per la Lega. Entro 20 giorni andremo a presentare e approvare lo statuto, poi si passerà alla parte operativa e all'elezione delle cariche, il terreno è in discesa".