Mesi di grande lavoro per la Fiorentina che ha deciso di voltare pagina rispetto all'anno scorso e di attuare una rivoluzione tecnica non indifferente. Nuovo allenatore e tanti nuovi giocatori di cui molti giovani che dovranno integrarsi nel difficile campionato di serie A e in una piazza passionale ed esigente.
E dopo le ultime ore frenetiche con gli acquisti di Lo Faso e Thereau, Pantaleo Corvino può tirare un sospiro di sollievo per la fine di questo calciomercato. Il direttore generale della Fiorentina in sala stampa ha così analizzato questa incredibile sessione, rispondendo anche alle critiche su alcune scelte fatte.
"Ci siamo messi al lavoro per fare una rivoluzione che ci ha visti impegnati 18 ore al giorno per tantissime operazioni: 32 operazioni in uscita e 20 in entrata. Molte cessioni sono partite da input societario per dare ad alcuni giovani o con poco spazio l'opportunità di giocare altrove, per altri perché sono state chieste dai diretti interessati. Di alcuni abbiamo apprezzato il loro "basta", per altri un po' meno per i modi in cui l'hanno detto. Per la campagna acquisti, 11 giocatori sono per il presente, altri 9, giovanissimi, riguardano il medio e lungo termine. È stata la strategia per iniziare un nuovo ciclo e considerando che una parte dei ricavi deve essere investita per il futuro. Ci siamo affidati a un tecnico italiano e di costruzione, riconosciuto da tutti come importante. Poi abbiamo italianizzato la rosa il più possibile e con una media di età più bassa, infine abbiamo tenuto presente i parametri di ingaggio che permettessero di non finire con -38 come era accaduto. Tenete presente che da questo settembre ci sarà un nuovo capo scouting, Gianluca Comotto".
Dunque un nuovo ciclo si apre con l'addio anche a senatori che hanno scritto pagine importanti della storia recente dei viola: "Abbiamo avuto più elementi a farci capire di cambiare pagina. Primo durante la stagione, quando venivano chiesto anche da voi perché non si apriva un altro ciclo. Inoltre ci siamo chiesti con chi si poteva ripartire. Ad esempio, se io chiamo il capitano a scadenza per un rinnovo di 2 milioni e 700 euro più bonus lordi e non viene preso in considerazione o i procuratori di alcuni che volevano restare ci portavano offerte di altri club... abbiamo capito che non potevano iniziare un nuovo ciclo con loro".
Critiche sul ritardo nella costruzione della squadra che Corvino così spiega: "Il calciomercato aperto dopo l'inizio del campionato è una delle storture esistenti come quella di non poter prendere stranieri in tutte le parti del mondo ma solo due. Riguarda non solo l'allenatore ma anche noi addetti ai lavori perché va fatto tutto nell'ultima settimana e condiziona anche altre squadre. Anche altri club hanno dovuto aspettare gli ultimi giorni, noi anzi abbiamo dovuto affrettarci. Siamo stati condizionati anche da alcune cessioni, abbiamo spinto anticipando l'acquisto di Simeone per non aspettare la cessione di Kalinic".
Infine il direttore generale difende la società, attaccata per la messa in vendita del club e il conseguente mercato deludente: "È il nono anno che sono a Firenze. Quante volte ho sentito la proprietà? Mai come quest'anno, compreso Diego Della Valle. Ma a volte c'è da programmare ripartendo da chi si sente addosso la maglia e abbiamo apprezzato chi ci ha detto di sì, altri hanno detto di no. Se la proprietà non tenesse alla Fiorentina non avrebbe comunque investito, né su giocatori come Benassi né sul futuro. Il mio contratto non è importante. Io faccio il direttore sportivo da 42 anni e sento ancora tanta energia e passione ma sono comunque alla fine di un viaggio ma non lo stabilisce un contratto. È una scelta fatta dalla società che ha valutato che se non siamo arrivati in Europa non è colpa solo di Corvino e lo stesso se siamo ultimi in classifica ora. L'azienda giudica tante cose"
Fonte Tuttomercatoweb