Ieri si è chiusa ufficialmente la sessione estiva del calciomercato. Il Milan ha concluso la sessione di mercato più ricca di sempre: la dirigenza rossonera ha speso ben 228 milioni di euro per rivoluzionare la rosa di Vincenzo Montella, con ben undici nuovi innesti. Un'estate da record, nonostante non sia arrivato in extremis l’ultimo grande colpo che qualche tifoso si aspettava, ieri a casa Milan si è provato a mettere a segno un dodicesimo colpo in prospettiva.
Nella sede del club rossonero si trovava l'agente Beppe Riso. Motivo? Il Milan voleva acquistare subito Pietro Pellegri. Il giovane attaccante del Genoa, classe 2001, è un colpo per il domani. Dopo aver ceduto Niang al Torino, la dirigenza rossonera voleva reinvestire il tesoretto. Fassone e Mirabelli volevano prendere il giocatore subito e lasciarlo uno o due anni in prestito al Genoa. Ma i tempi stretti del mercato hanno fatto rinviare tutto a gennaio. Nulla di ufficiale in quanto ci sono da definire ancora dei dettagli con il Genoa, ma le basi sono già state impostate con il noto procuratore.
Pellegri, il gioiellino del Genoa
Il Milan guarda il futuro: Pellegri rappresenta uno dei giovani più promettenti del nostro calcio. Classe 2001, il ragazzo ha già segnato il primo gol in Serie A, contro la Roma la scorsa stagione nel giorno del suo debutto da titolare, diventando il terzo più giovane di sempre a segnare nel massimo campionato italiano. Con la Primavera del Genoa ha realizzato 7 reti in 15 partite, un’ottima media per un giovanissimo. Sul giocatore del Genoa c'erano Inter, Juventus e top club stranieri, ma Fassone e Mirabelli sono in pole soprattutto per l'ottimo rapporto con l’agente Giuseppe Riso. Un attaccante giovane, con un talento cristallino e dall’avvenire assicurato che potrebbe diventare rossonero a gennaio insieme a Jakub Jankto, calciatore di origine ceca classe ’96 in forza all'Udinese.
Il mercato non va in vacanza e si lavora già per l’inverno. Il Milan non è ancora sazio dopo gli undici colpi, più di 200 milioni spesi, la strategia dei dirigenti rossoneri è orientata non solo al presente, ma anche alla costruzione di un grande futuro.