Nonostante la sconfitta in Supercoppa, la Juventus ha corretto il tiro ed ha avuto un buon avvio di stagione vincendo le prime due partite di campionato. La squadra di Massimiliano Allegri ha realizzato finora sette reti nel torneo, di cui tre al Cagliari e ben quattro al Genoa, subendone solamente due proprio dal Grifone. Il vero protagonista delle prime uscite stagionali dei bianconeri è senza dubbio Paulo Dybala.
Il fuoriclasse argentino sta vestendo i panni di vero e proprio trascinatore della squadra vice-campione d'Europa, portando sulle spalle il peso della maglia numero 10. Quel numero 10 che la società ha voluto che venisse stampato sulla schiena del giovane attaccante. Ciò a dimostrazione del fatto che la dirigenza del club torinese punta molto su di lui come simbolo della Juve che verrà. Il passaggio dal 21 al 10 ha un solo significato: Paulo Dybala sarà al centro del progetto della Vecchia Signora. La nuova maglia ha un grande significato poiché è stata vestita dai più grandi campioni che siano mai approdati nella Torino bianconera: Omar Sivori, Michel Platini, Roberto Baggio, Alessandro Del Piero, Carlos Tevez e Paul Pogba. Tutti questi grandi giocatori hanno saputo onorare quella maglia e quel numero.
Il giovane Paulo, dunque, raccoglie una grande eredità e finora sembra la stia onorando alla grande. Tra la sfida con la Lazio in Supercoppa e le prime due giornate di campionato, Dybala ha finora segnato sei gol ed è il capocannoniere dei campioni d'Italia. Nella trasferta di Genova di ieri pomeriggio, l'ex giocatore del Palermo ha segnato addirittura una tripletta, realizzando il ribaltone che ha regalato la vittoria alla sua squadra. Sono numeri da grande campione quelli realizzati dall'argentino, che fanno ben sperare il pubblico juventino.
Dal punto di vista tattico, il numero 10 zebrato continua a vestire i panni del fantasista, con le sue incursioni in area di rigore e le sue giocate che mettono i brividi alle difese avversarie. Nonostante alcuni momenti in cui il sudamericano si mostra un po' assente, ci sono dei miglioramenti in fase realizzativa. A ben vedere dalle prime partite, sembra che il ruolo di Dybala sia cambiato rispetto alla scorsa stagione: mentre l'anno scorso il 24enne assumeva le vesti di rifinitore per il connazionale Gonzalo Higuain, quest'anno si sta mostrando anche come terminale offensivo dei bianconeri. Ciò, forse, anche a causa del momento di forma non proprio brillante del Pipita, che non sembra ancora al cento per cento nonostante effettui comunque delle buone prestazioni.
Come detto in precedenza, Paulo ha solo ventiquattro anni e ha ancora tempo per migliorare e diventare uno dei migliori giocatori del mondo. I margini di miglioramento ci sono eccome, confermati anche da chi lo conosce calcisticamente meglio di tutti, mister Allegri. Si spera che l'attaccante sappia reggere la pressione psicologica del numero 10 e del ruolo di punta che la dirigenza bianconera gli ha affidato. Dal punto di vista mentale, Dybala ha ancora delle lacune, dimostrate in partite decisive per la stagione juventina come la finale di Champions League. L'ex Palermo deve cancellare quei timori reverenziali tipici della sua giovane età ed essere più decisivo. Solo così si diventa degno di essere un leader di un club importante come la Juventus.