E' di nuovo Europa per il Milan, per la precisione Europa League. 1261 giorni dopo, i rossoneri sono di nuovo in una coppa continentale, l'ultima volta in una gara europea ufficiale era finita piuttosto male con l'Atletico Madrid al Calderon. Adesso questa squadra guarda avanti e al futuro, con la voglia di mettersi alle spalle un recente passato non all'altezza della propria storia. Nel ritorno con lo Shkendija basta una rete del solito, viene da dire, Cutrone per archiviare anche a livello formale una qualificazione congelata con il 6-0 di San Siro.
Montella sperimenta e per la prima volta si vedono in campo tre difensori centrali tutti insieme. Bonucci prende in mano da subito la squadra, è lui il megafono di Montella in campo ed è anche lui il primo ad iniziare l'azione. Anche perchè lo Shkendija non lo pressa preferendo piuttosto provare a dare più fastidio a Locatelli. Prima occasione per il Milan dopo pochi minuti, con l'ennesimo pasticcio di una difesa dello Shkendija disastrosa. Cutrone trova in qualche modo uno spazio fra una giungla di gambe in area di rigore, ma il suo tiro è respinto sulla linea. La gioia per il giovane attaccante è solo rimandata di una decina di minuti. Locatelli pesca in profondità il movimento del compagno di squadra che mette a sedere portiere e difensore dello Shkendija con una finta, non serve Andrè Silva in mezzo, ma chiude con il destro e scrive il vantaggio del Milan. I padroni di casa ci provano con un paio di conclusioni da fuori senza creare grosse apprensioni, mentre Andrè Silva, su una grande palla di Bonucci in verticale, trova pronta la risposta di Zahov sul suo sinistro.
Altri cambi nel secondo tempo, con Romagnoli che si ferma negli spogliatoi e Antonelli che scala a fare il terzo centrale di difesa. Difficile però trovare gli stimoli giusti con una situazione di punteggio così largamente a favore. Il Milan esce un po' molle dall'intervallo e lo Shkendija ha discrete qualità nei suoi giocatori offensivi e sugli errori in uscita del Milan prova almeno a cercare il più classico dei gol della bandiera. Il più pericoloso di tutti è Alimi che chiama Storari ad un grande intervento verso metà frazione, con una bella conclusione di destro dal limite dell'area che viene respinta dal portiere titolare di serata del Milan. La partita scivola via senza troppi sussulti, con Montella che inserisce Abate, Suso e Gabbia. Piace soprattutto il giovane della Primavera, così come Zanellato che ha sfruttato bene l'occasione che gli è stata concessa da Montella. Insomma, solo sorrisi in casa rossonera. Torna l'Europa, il Milan vince ancora e la porta rimane ancora inviolata.