Non è stata esaltata da nessuno, la prima giornata di Serie A di questa Roma, ed il segnale, dunque, è più che positivo, Non ci sono stati, infatti, gli estremi per lodare, adulare è il termine più esatto, il gioco espresso dagli uomini di Di Francesco nel match contro l'Atalanta. L'effetto finale, però, non cambia la sostanza delle cose: a Bergamo è bastato un colpo da fuori di Kolarov, proprio lui, l'esperto, l'ex Lazio, per la vittoria sul difficile campo dei bergamaschi, da sempre spauracchio per tutte e ancor più per la Roma. Che dunque torna a casa con i primi tre punti della sua serie A, utili per preparare al meglio la gara, difficile, contro l'Inter di sabato. Lì si potranno testare le evoluzioni di gioco che all'Atleti Azzurri d'Italia non si sono viste se non per pochi minuti.
Un primo tempo davvero lento, quello giallorosso, con una manovra altalenante e sporadica, frutto più che altro delle progressioni di Nainggolan e di Perotti, con Defrel assente e uno Strootman troppo spesso guardingo e spaventato. Non che l'Atalanta abbia voluto imprimere al match un ritmo forsennato, e dunque partita in ghiaccio per gran parte della frazione iniziale di gioco. Serviva l'episodio, magari sotto forma di punizione, quello che Kolarov desiderava: la rete dell'1-0 come migliore presentazione alla torcida giallorossa, ieri numerosa a Bergamo, e gara indirizzata verso un importante successo.
Non un trionfo, assolutamente, e la ripresa lo ha confermato: sofferenza, denti stretti, ma più ordine rispetto alla prima frazione, con fraseggi più lunghi e meglio articolati. Questa strategia ha stancato l'Atalanta, che ha rallentato la presa per larghi tratti. Una sofferenza, però, riemersa tutta nel finale, con Ilicic protagonista di un palo pericoloso, e Gomez vicino al pari nerazzurro. Un pari che poteva starci, ai punti, ma che avrebbe vanificato il lavoro di molti giallorossi positivi, a partire dal monumentale Juan Jesus, uno dei peggiori della scorsa stagione. Una metamorfosi iniziata che è fondamentale vista la scarsa condizione di Fazio e ancor più di Manolas. Bene, per volume di gioco, anche Dzeko, che ancora dovrà scaldare i motori. Rivedibile, ma è un problema di posizione in campo, il pupillo di Di Francesco, Defrel, che- pesce fuor d'acqua- sta sacrificando le sue ambizioni da punta centrale, per il volere del suo mister.
Il cantiere Roma, appena iniziato, porta in cascina tre, fondamentali, punti.