Roma-Milan, la sfida di Claudio Ranieri

Allo Stadio Olimpico la Roma accoglierà il Milan per continuare il suo percorso inseguendo un piazzamento in Europa. Nell'ultima giornata i giallorossi sono usciti sconfitti dal Gewiss Stadium per 2-1, terminando così la striscia di 19 risultati utili consecutivi: 14V e 5N.

Il Milan invece proverà a vincere per agganciare la squadra capitolina in classifica ma principalmente per rifarsi dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia subita dal Bologna.

  • I PRECEDENTI

La Roma è l’avversaria contro cui la squadra rossonera ha vinto più partite in Serie A, ben 80 successi in 179 partite, completano poi 54 pareggi e 45 vittorie per la Roma. Inoltre il Milan è rimasto imbattuto contro i giallorossi nelle ultime 10 sfide in campionato (6 vittorie e 4 pareggi), l’ultimo successo della Roma in Serie A risale al 2-1 del 27 ottobre 2019.


  • LE PAROLE DI RANIERI

Questa sarà una partita speciale soprattutto per Claudio Ranieri che domenica si siederà per la 500° volta da tecnico in Serie A, diventando così il 12° allenatore a raggiungere questo traguardo nella storia della competizione.

Ecco le parole del tecnico testaccino davanti ai microfoni nella conferenza stampa pre-partita.

  • Parlando del reparto offensivo della Roma, secondo lei è da altissima classifica o andrà potenziato nella prossima sessione di mercato?

Per il mercato ne parleremo a fine campionato, i fatti parlano chiari per quanti gol siamo riusciti a fare e per quanti ne abbiamo sbagliati. Sicuramente vedremo il da farsi.

  • Riguardo l’episodio di Bergamo, vuole aggiungere altro o commentare le parole del presidente dell’Aia?

Io resto della mia idea, non giudico se era rigore o no, ma parlo di uniformità di intenti. Il protocollo Var dice di intervenire per "chiaro ed evidente errore" ma ci sono stati casi simili, in Italia e non solo, in cui il Var non è intervenuto.

Dunque non discuto rigore o non rigore, ma quando è chiaro ed evidente errore.

  • Una volta Mazzone disse: se non sali quei gradini dell’Olimpico non puoi dire di aver fatto l’allenatore. Domenica sarà l’ultima volta, cosa le mancherà di più e se dovesse parlare con un allenatore che ancora non ha mai allenato la Roma qual è la sensazione o la differenza?

La differenza sta nel fatto che siamo romani e romanisti, magari per un altro allenatore non ha quella sensazione che possiamo avere noi romanisti. Ricordo da ragazzo quando ero nel settore giovanile della Roma che solo a vedere i giocatori che giocavano mi batteva il cuore forte e pensavo chissà se un giorno ci sarò anche io in campo. Per cui è logico che salire quegli scalini e vedere lo stadio pieno è una cosa che va oltre.

  • Il campionato ci dice che le squadre che vanno in Champions League sono più o meno quelle che sicuramente hanno lottato per lo scudetto. La Roma l’anno prossimo può essere competitiva per stare in quel range?

Abbiamo 2 sessioni di mercato in cui saremo ristretti, cercheremo di sbagliare il meno possibile e poi vedremo, anche se tante volte non vince la più forte ma chi è riuscito a costruire un qualcosa.

Dobbiamo migliorare, abbiamo iniziato a mettere le fondamenta e piano piano costruiremo una squadra che sia un orgoglio per i tifosi.

  • A Bergamo abbiamo rivisto Saelemaekers per pochi minuti. Da cosa è derivata la scelta di escluderlo per così tanto partite?

Soulé si è adattato molto bene su quella fascia mentre Alexis riusciva a creare problemi soprattutto con Dybala in campo, dunque mancandogli Paulo che gli creava spazio ho visto che non era più lo stesso e ho cercato di cambiare ma resta sempre un giocatore importante.

  • Quanto è importante dal punto di vista finanziario raggiungere l’Europa?

Sicuramente è importante ma come allenatore è importante perché voglio arrivarci soprattutto ripensando a dove l’abbiamo presa, quello che abbiamo fatto e i sacrifici che hanno fatto i ragazzi e i tifosi, ma il punto di vista finanziato va in secondo piano.

  • Con l’Atalanta è stata nel primo tempo una Roma di un tipo mentre nel secondo tempo si è abbassata molto. È stata una sua scelta in prospettiva del Milan o perché viene automatico alla squadra senza che lei chiede nulla?

Bisogna dire che quando ci abbassiamo e stiamo attenti è difficile che ci facciano gol. Abbiamo preso il gol di Lookman proprio perché siamo rimasti aperti su una punizione.

No, non sono io che gli dico di abbassarsi ma è anche la forza dell’avversario.

  • Mi rifaccio a quello che ha detto lei qualche mese fa su Hummels e Paredes, tanto che li ha definiti dei monumenti. In 2 hanno giocato 209 minuti in 8 partite, come mai questa scelta?

Cosa abbiamo fatto in quelle partite? Vinto a parte l’ultima, grazie.

  • Si cercherà in futuro di dare continuità al suo lavoro o verrà fatto un lavoro diverso?

Cercheremo di fare del meglio che possiamo fare seguendo anche la linea dei giocatori che abbiamo senza stravolgere troppo.

  • Domenica è una partita importantissima, ma lo è anche perché sarà la sua 500 panchina in Seria A e l’ultima in casa. Sa se la Roma le ha organizzato qualcosa?

No non lo so, se l’hanno fatto è giusto che non me lo dicano. Sono 500 partite in Serie A, sono contento ma sono cose che rivedrò quando avrò tempo di rivedere tutto quello che ho fatto.







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