La Juventus inizia alla grande il campionato battendo il Cagliari con un netto 3-0 e sperimentando su pelle la novità della VAR. Il rigore assegnato ai sardi con l'ausilio tecnologico apre la strada al futuro mentre Buffon si conferma insuperabile anche nell'ultima stagione della sua carriera. Farias è neutralizzato dal dischetto, così come altre delle poche occasioni prodotte dalla squadra di Rastelli. Una difesa piuttosto solida e una prestazione che può dire ancora troppo poco, testata contro un reparto offensivo non all'altezza. Tra le incognite da svelare lungo il cammino, una certezza sembra essere sorta: Daniele Rugani è figlio dello Stadium. 

I bianconeri salutano la curva dopo la vittoria sul Cagliari | Foto: @khaledalnouss1

Il difensore Azzurro debutta ufficialmente affiancando al centro della difesa Chiellini. Linea a quattro completata da Lichtsteiner e Alex Sandro terzini. Tra lo scroscio di applausi del pomeriggio sale quasi sicuramente sul podio, spinto con forza dal pubblico e costantemente incoraggiato in qualunque giocata. I tifosi lo hanno designato come erede di Bonucci, lui risponde con una performance pulita e che non fa grinze. Non segna ai cagliaritani come l'anno passato ma è attento, intelligente, solido e dedito alla costruzione del possesso. Non raggiunge i picchi dell'ex 19 nella precisione dei passaggi ma è efficace in altra maniera. Si attesta a 88,2% la percentuale di passaggi azzeccati, per lo più rasoterra orizzontali decisi per far muovere le maglie ospiti. 

Sono quasi nulli i lanci dalle retrovie, le cosiddette long balls che contraddistinguevano (e contraddistinguono) Bonucci si riducono da una dozzina a partita a 2 durante tutti i 90' disputati. Un'arma della disperazione nella nuova Juventus che viene lasciata ai piedi di Buffon. Ancora statistiche poi, con il 100% di duelli aerei vinti da Rugani (3/3), 2 intercetti completati e 84 tocchi del pallone. La volontà e la necessità di giocare la sfera lo hanno portato a compiere soltanto tre spazzate: una preziosa fonte nella costruzione bassa del pallone e nel consolidamento dello stesso. 

I passaggi di Rugani durante Juventus-Cagliari | Foto: squawka.com

Rugani è ciò di cui ha bisogno la Juventus. Due anni trascorsi in punta di piedi nello spogliatoio bianconero, allievo modello che ha studiato morte e miracoli dei maestri di reparto. Rugani è abbastanza maturo per fare il titolare. E' sbagliato considerarlo ancora un giovane di belle speranze e relegarlo di nuovo alla panchina. Bailly del Manchester United e Süle del Bayern Monaco, classe '94 e '95, giocano titolari e segnano con le rispettive squadre. In difesa, per essere forti, non bisogna aspettare i trent'anni. Prendere un altro centrale in questi ultimi giorni di mercato sancirebbe la mentalità retrograda tutta di marca italiana. Questo l'Allianz Stadium l'ha capito, incoronando immediatamente il numero 24 e affidandogli le chiavi della roccaforte difensiva.