Quando Gonzalo Higuain vede il rossoblu si scatena. Ormai sembra essere una prassi per il Pipita che trova libero sfogo ogni volta che la sua strada si incrocia con il Cagliari. Stavolta però c'è anche un obbligo al gol quasi morale. 

Invisibile per i novanta minuti nell'infausta partita contro la Lazio, Higuain è chiamato a fare ciò che sa fare al meglio: segnare. Il momento del riscatto sembra essere arrivato al momento giusto, soprattutto se andiamo a considerare l'avversario di sabato 19 agosto, il Cagliari. Lo scorso anno, Gonzalo si rivelò decisivo contro i sardi al ritorno e timbrò il cartellino anche nella goleada alla Stadium. Tre gol in due partite che vanno a confermare le sensazioni legate al fatto che Higuain ama segnare ed ama segnare al Cagliari. 

Andando indietro nel tempo, quando il Pipita giocava all'ombra del Vesuvio, notiamo come Higuain risulti sempre o quasi nel tabellino dei marcatori. Alla sua prima stagione in Serie A, segnò (su rigore) il gol del definitivo pareggio al Sant'Elia. Probabilmente avrebbe anche bissato al ritorno ma Benitez gli concesse una giornata di riposo, in occasione dei festeggiamenti della Coppa Italia. Non si è risparmiato nemmeno la stagione successiva, aprendo le marcature nel rocambolesco 3 a 3 del San Paolo per poi trasformarsi in assist man in favore del terzo gol segnato da Gabbiadini

Appena arrivato alla Juventus, si rende subito protagonista nel 4 a 0 rifilato ai rossoblu. Dopo aver propiziato l'apertura delle danze firmata Rugani, che insacca Storari dopo che aveva detto no al Pipita con un miracolo, Gonzalo raddoppia con un gol da rapace d'area, non prima di aver colpito un palo con un tiro da fuori area. In terra sarda, il Pipita si conferma letale segnando una doppietta caratterizzata da uno scavetto delizioso prima e da un tiro in pieno stile futsal poi. 

Quattro gol ed un assist in cinque presenze contro il Cagliari. Numeri favorevoli ad Higuain, come sempre quando si tratta di leggere le statistiche legate ai gol nei campionati nazionali, numeri che costringono il Pipita a sfoggiare una prestazione con la P maiuscola, degno del suo nome e del record di gol segnati in Serie A in un unico campionato. Sembra che il momento di riscattare la brutta prestazione della Supercoppa e di concretizzare le sue scuse 2.0 sia arrivato. E la Juventus non vede l'ora.